3 Dicembre, 2025
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    CriptovaluteBitcoin e MicroStrategy hanno toccato il fondo? Analisi completa e segnali chiave

    Bitcoin e MicroStrategy hanno toccato il fondo? Analisi completa e segnali chiave

    Bitcoin e MicroStrategy hanno toccato il fondo? Analisi completa e segnali chiave

    Il settore delle criptovalute sta attraversando una fase decisiva, con movimenti che iniziano a suggerire un possibile punto di svolta dopo settimane dominate da prese di profitto, debolezza diffusa e volatilità non trascurabile. Bitcoin (BTC) mostra un lieve recupero, mentre MicroStrategy (MSTR) registra una dinamica più vivace, capace di attirare l’attenzione di trader e investitori istituzionali.

    Molti si chiedono se questo rimbalzo possa rappresentare un vero minimo ciclico o se, al contrario, ci sia ancora spazio per un nuovo impulso ribassista. L’analisi tecnica, affiancata dal comportamento dell’open interest sulle opzioni e dai volumi recenti, offre diversi indizi di rilievo.

    Questo approfondimento prende a riferimento i dati osservati il 18 novembre 2025, esplorando correlazioni, probabilità di prezzo e possibili scenari operativi per chi segue da vicino BTC e MSTR.

    MSTR: il rimbalzo è sostenibile?

    MicroStrategy (MSTR) mette a segno un rialzo di circa 5,8% in una singola seduta, un movimento che richiama spesso fasi iniziali di inversione.

    L’analisi dell’open interest sulle opzioni con scadenza entro fine mese rivela un comportamento non casuale: diversi strike tra 215 e 225 dollari mostrano un flusso alternato di posizionamenti che suggeriscono un tentativo degli operatori di anticipare un consolidamento nell’area dei supporti più vicini.

    Livelli chiave da monitorare secondo i modelli quantitativi

    Le proiezioni algoritmiche segnalano una serie di target ad alta probabilità, spesso ricorrenti negli studi tecnici su MSTR:

    Un primo cluster di prezzo si colloca tra 255 e 258 dollari, considerato una zona critica per valutare la forza del rimbalzo. Un secondo livello, più ambizioso, si trova in area 268–269 dollari, dove transitano resistenze tecniche e prese di profitto pregresse.
    Sulla parte bassa, i livelli di 242–225 dollari restano aree di possibile ritest, soprattutto se il sentiment peggiora a breve.

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    Il nodo centrale evidenziato dagli analisti è la presenza di veri e propri paradossi statistici: livelli tecnici con probabilità di esecuzione elevata che però non sempre trovano seguito quando la pressione di vendita rimane forte.

    Questo fenomeno ha caratterizzato l’andamento dei titoli legati all’intelligenza artificiale e alle crypto nelle ultime settimane, dove prese di profitto e rotazioni settoriali hanno frenato molti tentativi di rimbalzo strutturale.

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    BTC: segnali di minimo ciclico?

    L’azione dei prezzi di Bitcoin ricalca con sorprendente fedeltà quella di MSTR. Il movimento attuale sembra suggerire la comparsa di pattern tipici dei minimi, come:
    compressione della volatilità, aumento graduale dei volumi e divergenze su timeframe a breve termine.

    Alcuni analisti intravedono quelli che definiscono “hallmarks of a bottom”, ovvero elementi ricorrenti che in passato hanno anticipato un’inversione primaria.
    L’assenza di un panic selling profondo, unita alla ripresa graduale del momentum, rafforza questa visione, pur mantenendo alta l’attenzione sui possibili falsi segnali.

    Analisi sul grafico a 4 ore di Bitcoin

    Sul timeframe H4 emergono alcuni aspetti tecnici chiave per BTC:

    Si osserva una fase di consolidazione in area di supporto, accompagnata da un bias di accumulo, con candele di range ridotto e volumi in lento aumento.
    I modelli quantitativi indicano la possibilità concreta di un break della media mobile a 40 periodi, un evento che spesso coincide con il primo segnale credibile di cambio trend.

    Il picco di momentum viene proiettato attorno al 4 dicembre, data che potrebbe segnare l’inizio di una fase rialzista più strutturata, se confermata da rotture di resistenze statiche e dinamiche e da un incremento deciso dei volumi sugli acquisti.

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    MicroStrategy e Bitcoin: una correlazione sempre più stretta

    L’analisi congiunta dei due asset evidenzia una dinamica simile: entrambi mostrano oscillazioni che anticipano fasi di transizione e movimenti sincronizzati, soprattutto sui timeframe intraday.

    MicroStrategy, essendo fortemente esposta a Bitcoin tramite bilancio e strategia aziendale, tende ad amplificare i movimenti della criptovaluta, trasformandosi di fatto in un proxy quotato di BTC sul mercato azionario.

    Il ruolo di Coinbase e dei diversi exchange

    Gli scambi su diverse piattaforme, come Coinbase, mostrano comportamenti non perfettamente identici, ma il pattern complessivo resta coerente.
    Il quadro suggerisce:

    • Una sequenza di contrazioni e successivi breakout sulla media mobile a 40 periodi nelle prossime sessioni,
    • una possibile ripresa dell’espansione dei prezzi dopo una fase di congestione
    • un potenziale aumento degli ordini in acquisto con la rottura delle prime resistenze dinamiche.

    La convergenza di segnali su più piattaforme rafforza l’idea che il mercato stia entrando in una fase di riaccumulo progressiva, tipica delle fasi di costruzione di un nuovo trend, dove gli investitori più pazienti iniziano ad accumulare posizioni senza generare ancora forti spike di volatilità.

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    Volumi, sentiment e indicatori: cosa sta cambiando davvero

    Il volume giornaliero di MicroStrategy raggiunge quota 12 milioni di azioni, superando la media mobile a 50 giorni: un dato da non sottovalutare. Questo tipo di espansione dei volumi spesso precede movimenti direzionali più ampi, poiché segnala il ritorno dell’attenzione da parte di investitori istituzionali e trader ad alta frequenza.

    Sul fronte delle notizie, alcuni elementi incidono sul sentiment:

    • la vendita di circa 2.600 azioni MSTR da parte di un vicepresidente aziendale, che può essere interpretata con cautela (non sempre le vendite insider coincidono con massimi di mercato);
    • il fatto che diversi indicatori di mercato si siano riportati su livelli estremi, suggerendo un possibile reset delle condizioni precedenti al rally;
    • e la presenza di ETF su Bitcoin che mostrano una ricostruzione lenta ma costante delle posizioni.

    Il comparto crypto ha subito prese di profitto importanti nelle ultime settimane, ma molti parametri stanno tornando in zone compatibili con una ripartenza, specialmente se sostenuti da dati macro non troppo sfavorevoli e da una nuova ondata di interesse retail.

    MSTR e BTC hanno davvero toccato il fondo?

    La risposta rimane legata a due variabili centrali: da un lato la capacità di Bitcoin di mantenere gli attuali supporti e rompere in modo convincente la media mobile a 40 periodi, dall’altro la volontà degli investitori istituzionali di rientrare in maniera decisa sui ribassi.

    L’impressione, per chi osserva i grafici e i flussi di capitale, è che il minimo possa essere vicino. La mancanza di nuovi sell-off aggressivi, unita all’aumento dei volumi e al miglioramento graduale del momentum, lascia spazio a uno scenario costruttivo per i prossimi mesi.

    Chi opera in ottica di medio periodo guarda con particolare attenzione alla settimana del 24 novembre, momento in cui diversi indicatori prospettano un’accelerazione del ciclo.
    Un eventuale superamento dei livelli tecnici chiave su BTC e MSTR potrebbe segnare l’inizio di una fase rialzista più matura, offrendo opportunità interessanti agli investitori che hanno saputo attendere il termine della correzione.

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    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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