
Il contesto macroeconomico degli ultimi due anni ha messo alla prova gli asset più sensibili alla liquidità, spingendo analisti, gestori e investitori a interrogarsi su quando il mercato potrà ritrovare slancio. In questo quadro, le previsioni di Cathie Wood, CEO di ARK Invest, hanno assunto un peso rilevante.
La manager americana, nota per le sue analisi ad ampio respiro e per la capacità di individuare trend strutturali, ha dichiarato che il vero punto di svolta per Bitcoin potrebbe arrivare il 10 dicembre, data in cui si attende una possibile svolta da parte della Federal Reserve.
Il ragionamento non si limita a una semplice ipotesi temporale: è supportato da un’analisi dettagliata sulle dinamiche di liquidità, sui cambiamenti nel mercato dell’oro, sulla crescita dei stablecoin e sulla relazione fra attività finanziarie e politiche monetarie.
Questo articolo approfondisce tutti gli elementi che sorreggono la previsione, offrendo una lettura chiara e utile sia per investitori alle prime armi sia per chi opera da anni nei mercati.
L’indicatore chiave: il rapporto tra oro e massa monetaria M2
Cathie Wood parte da un dato poco discusso ma estremamente rilevante per valutare il comportamento dei capitali globali: il rapporto tra la capitalizzazione dell’oro e l’aggregato monetario M2.
Negli ultimi anni, il prezzo dell’oro è aumentato con forza, modificando questo rapporto e segnalando una maggiore ricerca di protezione da parte degli investitori. Quando l’oro accelera più velocemente della massa monetaria, significa che cresce la domanda di riserve di valore percepite come solide.
La manager di ARK Invest utilizza questo indicatore per valutare le tensioni che attraversano il sistema finanziario. Se le pressioni si attenuano e M2 torna ad espandersi con regolarità, l’eccesso di domanda di protezione tende a muoversi verso asset più dinamici, come Bitcoin, che risponde in modo diretto alle variazioni di liquidità.
Il legame tra oro e Bitcoin nella visione di ARK Invest
Il modello di ARK Invest aveva ipotizzato che Bitcoin potesse raggiungere nel lungo periodo una capitalizzazione simile a metà di quella dell’oro fisico detenuto a livello mondiale.
Con la capitalizzazione dell’oro raddoppiata negli ultimi anni, la soglia teorica per Bitcoin si è automaticamente ampliata.
Questa espansione sostiene una delle idee centrali dell’analisi di Cathie Wood: la crescita dell’oro non limita il potenziale di Bitcoin, ma offre un nuovo riferimento più alto da cui valutare il suo percorso come riserva di valore digitale.
La trasformazione inattesa: l’impatto dei stablecoin sulla domanda di Bitcoin
Un elemento interessante emerso dalle analisi di ARK Invest riguarda la sorprendente crescita dei stablecoin, capaci di raggiungere una capitalizzazione vicina ai 300 miliardi di dollari. Cathie Wood riconosce che, in origine, questo ruolo sarebbe potuto spettare a Bitcoin, soprattutto nei Paesi colpiti da inflazione elevata, controlli sui capitali o svalutazioni violente delle valute.
Gli investitori in cerca di strumenti stabili hanno però privilegiato i token ancorati al dollaro, meno volatili e più facilmente spendibili nei sistemi di pagamento digitali. Questo spostamento di domanda ha ridotto una parte del premio che ARK Invest aveva assegnato a Bitcoin per la funzione di assicurazione contro la svalutazione monetaria.
Come cambia il target di lungo periodo di Bitcoin
Secondo Cathie Wood, questa evoluzione comporta una revisione tecnica del prezzo obiettivo di lungo termine per Bitcoin: il target di 1,5 milioni di dollari potrebbe perdere circa 200-300 mila dollari di potenziale rispetto ai calcoli originari.
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Tuttavia, ARK Invest sottolinea che la tesi strutturale resta largamente invariata. Bitcoin conserva la sua caratteristica distintiva: l’offerta fissa e verificabile, un vantaggio che nessun altro asset digitale può replicare.
La crescita dei stablecoin, più che una minaccia, rappresenta una redistribuzione delle funzioni economiche interne al settore delle criptovalute, dove ogni strumento assume un ruolo specifico.
Perché Bitcoin è fermo: il fattore decisivo della liquidità
La parte più importante del ragionamento di Cathie Wood riguarda il fattore che, più di tutti, sta frenando Bitcoin: la contrazione della liquidità globale.
Gli asset con il beta più elevato, cioè quelli più sensibili ai cicli monetari, reagiscono in modo violento alle fasi di irrigidimento della politica economica. Bitcoin si colloca ai vertici di questa categoria.
Quando M2 rallenta o si stabilizza, il mercato fatica a generare nuovi afflussi. Ciò spiega perché, pur in presenza di fondamentali solidi, Bitcoin abbia mostrato un andamento laterale o debole durante gli ultimi mesi.
La previsione di Wood: liquidità in ripresa entro fine anno
ARK Invest ritiene che la stretta sia prossima ad allentarsi. La data che Cathie Wood indica come spartiacque è il 10 dicembre, momento in cui la Federal Reserve potrebbe adottare una prima misura di easing o comunque segnalare un orientamento meno restrittivo.
Per Bitcoin, un ritorno di liquidità significherebbe un aumento immediato della domanda. Storicamente, ogni inversione di tendenza da parte della Federal Reserve ha coinciso con un’accelerazione dei flussi verso gli asset più reattivi.
Cosa può rallentare la ripartenza: la velocità del denaro
Cathie Wood richiama l’attenzione su un aspetto spesso trascurato: la velocità del denaro, metrica che misura la rapidità con cui la moneta circola nell’economia reale.
Negli ultimi mesi, la velocità non solo ha smesso di crescere ma ha mostrato segnali di diminuzione su base annua. Questo aspetto è cruciale perché, anche con una massa monetaria in lieve aumento, se il denaro non circola, l’impatto sull’economia e sugli asset rischiosi resta limitato.
Le implicazioni operative per Bitcoin
Se la velocità del denaro dovesse rimanere debole, la ripartenza del bull market di Bitcoin potrebbe essere meno immediata del previsto.
Potrebbero verificarsi un periodo di accumulo prolungato, una crescita progressiva anziché parabolica e reazioni più lente rispetto ai cicli del passato.
La previsione del 10 dicembre resta valida nel quadro di ARK Invest, ma l’intensità della ripresa dipenderà anche da questo indicatore.
La posizione di ARK Invest: il bull market è già in corso
Cathie Wood sostiene che il bull market di Bitcoin sia già avviato a livello strutturale.
Secondo ARK Invest, i driver fondamentali come l’adozione istituzionale, la scarsità dell’offerta, i parallelismi con l’oro e la domanda di copertura dall’inflazione sono già attivi.
Ciò che manca è una condizione monetaria favorevole. Il mercato si trova in una fase compressa, non in una fase di distribuzione o di declino. Appena la liquidità tornerà a fluire con coerenza, i prezzi dovrebbero riflettere la forza accumulata durante questi mesi di consolidamento.
Bitcoin ripartirà davvero dopo il 10 dicembre? Una lettura finale
La previsione di Cathie Wood non può essere vista come una certezza, ma come un’analisi basata su una serie di elementi concreti: politiche della Federal Reserve, evoluzione della liquidità, comportamento dell’oro, crescita dei stablecoin, andamento della velocità del denaro.
La data del 10 dicembre rappresenta un possibile punto di svolta, soprattutto se la Federal Reserve darà segnali chiari di orientamento verso condizioni finanziarie più distese.
Cosa dovrebbero aspettarsi gli investitori
Gli investitori che seguono Bitcoin dovrebbero monitorare con attenzione le decisioni della Federal Reserve nelle prossime settimane, poiché la direzione della politica monetaria influenzerà direttamente la capacità del mercato di assorbire nuove ondate di capitale.
Il quadro disegnato da Cathie Wood è coerente: il bull market non deve essere acceso, ma solo liberato dalle attuali limitazioni di liquidità. Se l’easing monetario dovesse emergere il 10 dicembre, Bitcoin potrebbe effettivamente segnare il nuovo punto di partenza della fase rialzista più significativa del ciclo attuale.
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