La Teoria di Dow (Dow Theory) è un insieme di definizioni e regole relative al comportamento dei prezzi degli strumenti finanziari presentata da Charles Dow. sulla quale si basa (analisi tecnica
moderna.
Charles H. Dow fu un giornalista americano che, ai primi del 900. scrisse sul Wall Street Journal una serie di osservazioni sui comportamenti dei mercati finanziari, analizzati mediante
l’utilizzo di grafici. Si deve quindi a lui e alla sua Teoria la nascita e la divulgazione dell’analisi tecnica, oltre che lo sviluppo dei primi indici azionari, tra cui il Dow Jones.
La teoria di Dow fu pubblicata, dallo stesso ideatore, in una serie di articoli sul Wall Street Journal tra il 1900 ed il 1902.
La teoria di Dow
La teoria di Dow, ha il fine di individuare il trend dei prezzi ed in particolare lo stato di salute dell’economia e non di prevedere il futuro e basata sulla media dei prezzi dei due indici da lui ideati.
La teoria di per sé non ha l’obiettivo di prevedere il futuro ma di individuare il trend del mercato, dividendolo in tre movimenti, principale, secondario e terziario, poi mediante il confronto dei due indici, il DJ Industriai ed il DJ Trasportation si cerca di ottenere delle conferme.
L’applicazione del metodo nel lungo periodo conferma la sua validità della teoria di Dow. Infatti, secondo gli studi compiuti a ritroso nel tempo si evince che se un investitore avesse applicato la teoria dal 1897 al 1990 avrebbe avuto dei risultati ben superiori al classico cassettista, ossia, la strategia compra e tieni.
La principale critica che si può avanzare a questa teoria è la mancata rapidità dei suoi segnali. Lo scopo della Dow Theory non è tuttavia quello di anticipare il trend, bensì quello di rilevare
mercati al rialzo e al ribasso e soprattutto prendere parte ai più notevoli movimenti di mercato. E come tutte le teorie Trend-following non pretende di cogliere i massimi e minimi del periodo.
Principi della Teoria di Dow
Sono sei i principi di base della Teoria di Dow e si possono sintetizzare come segue:
1. Il mercato è formato da tre tendenze (trend): trend primario (nel lungo periodo), secondario (nel medio periodo) e minori (nel breve periodo).
2. Le tendenze si suddividono in tre fasi al rialzo (accumulo, convinzione, speculazione) e al ribasso (distribuzione, panico, frustrazione).
3. Il mercato azionario sconta tutte le notizie: i prezzi delle azioni incorporano e riflettono velocemente tutte le informazioni che le riguardano.
4. Le medie del mercato azionario devono confermarsi a vicenda: occorre che il trend di un settore sia confermato anche dall’andamento dei settori a lui collegati.
5. Le tendenze devono essere confermate dal volume: il volume in genere segue i prezzi, però se l’andamento è caratterizzato anche da forti volumi, allora è veritiero.
6. Le tendenze esistono fino a che dei segnali definitivi dimostrano che sono terminate: brevi periodi di movimenti in controtendenza non costituiscono inversione di rotta del mercato salvo un persistere degli stessi.
Le tre tendenze della teoria di Dow
Movimento primario (Major Trend)
Questo movimento deve essere quello di riferimento per chi ha un’ottica di investimento a lungo termine. Esso dura circa 3-4 anni con movimenti correttivi. Tale movimento è quello che identifica il mercato in toro (Bull o al rialzo) oppure in orso (Bear o al ribasso) e ha una durata che varia da un minimo di un anno ad un massimo di diversi anni con un moto superiore al 20% dal punto di partenza.
Movimento secondario (Secondary Trend)
Questo movimento permette di entrare o uscire dal mercato a chi non aveva tempestivamente riconosciuto il trend primario. Esso dura da 3 settimane a qualche mese e corregge il primario del
33%. 50% e 66%. Questo movimento dura da 3 settimane a molti mesi e rappresentano le fasi di correzione al movimento primario che possono essere dei ribassi in un mercato toro o dei rialzi in un mercato orso e generalmente hanno una estensione che corregge dal 33% al 66% del moto principale nel senso contrario del trend primario.
Movimento terziario (Minor Trend)
Quest’ultimo movimento dura da qualche seduta fino ad un massimo di tre settimane e richiede quindi una operatività a breve scadenza per chi decidesse di prendere posizioni su di esso. Secondo Dow. questo movimento non era importante e rappresentava a sua volta una correzione al movimento secondario. Esso ha brevi movimenti di durata inferiore.
Fonte: snippertrading