Il neopresidente degli Stati Uniti, Donald Trump, torna alla carica promettendo una riforma fiscale con un’imposizione più leggera per le imprese. La reazione sui mercati finanziari non si è fatta attendere con Wall Street ha reagito positivamente, tanto che gli indici Dow Jones, NASDAQ e S&P 500 hanno tutti raggiunto nuovi record.
In rialzo anche il Dollaro, che affonda i beni rifugio come l’Oro e avanza nei confronti delle altre contro-valute.
In breve la situazione dei mercati finanziari di oggi 10 febbraio
Dollaro USD in rialzo
La promessa di tagliare le tasse, insieme all’aumento previsto dei tassi di interesse da parte della Fed, ha dato nuova linfa all’USD, che si è rafforzato contro molte delle altre valute principali.
Al momento il cambio Euro/Dollaro si trova a quota 1,0637 in ribasso rispetto alla giornata di ieri. Se l’euro dovesse scendere sotto il supporto a 1,0625 USD, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1,0612 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1,0575 USD.
Diversa è la situazione se l’euro dovesse ritornare a salire e rompere il livello di resistenza a 1,0683 USD, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare zona 1,0725 USD e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1,0750 USD.
Questo il grafico Euro/Dollaro in tempo reale
Oro in ritirata a causa delle valute più forti
Come previsto, l’apprezzamento dell’USD ha allontanato gli investitori dai beni rifugio, trascinando al ribasso il prezzo dell’oro. I prezzi dell’oro dopo essere saliti fino a 1.242,68 dollari l’oncia, il livello più alto da quasi tre mesi, hanno invertito da direzione portandosi al momento a 1.223 dollari, pur restando in rialzo di oltre il 6% dall’inizio dell’anno.
Al momento il prezzo dell’oro si trova a quota 1,226 dollari l’oncia in ribasso rispetto alla giornata di ieri.
Se il metallo prezioso dovesse scendere sotto il supporto a 1.220 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1.213 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1.200 dollari l’oncia.
Diversa è la situazione se l’oro dovesse ritornare a salire e rompere il livello di resistenza a 1.237 dollari, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare 1.250 e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1.256 dollari l’oncia.
Questo il grafico dell’Oro in tempo reale
Prezzi del petrolio stabili grazie all’accordo
Dall’inizio dell’anno, i prezzi del petrolio si sono mossi all’interno di un margine di 5 dollari, restando al di sopra della soglia psicologica dei 50 dollari.
Se inizialmente gli esperti del settore sembravano scettici riguardo l’efficacia dell’accordo, ora pare proprio che i Paesi firmatari abbiano fatto la loro parte per frenare la produzione.
Stamattina i prezzi del petrolio rimangono stabili, realizzando persino lievi guadagni. La prossima settimana, l’OPEC pubblicherà il rapporto ufficiale in cui si tireranno le prime somme del taglio alla produzione.
Questa mattina il future sul petrolio si trova a quota 53.6 dollari per barile, se il prezzo dovesse rompe il livello di resistenza tra 53,73 dollari, il prossimo livello importante è a 54,26 dollari per barile.
Se il prezzo del petrolio dovesse invece scendere sotto il supporto a 52,70 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 52,05 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 51,86 dollari per barile
Questo il grafico del Bitcoin in tempo reale
Bitcoin in ribasso
Dopo i recenti guadagni, il Bitcoin è tornato a perdere, scendendo ben al di sotto dei 1.000 dollari. Al momento la cripto-valuta è scambiata a 957 dollari.
Questo il grafico del Bitcoin in tempo reale
Borse europee in rialzo
Il rally che ha caratterizzato le contrattazioni in America e Asia fa sentire i suoi effetti anche in Europa, dove i principali indici si muovono in territorio positivo. Il FTSE britannico guadagna infatti 19 punti, il DAX tedesco 33 punti e il CAC francese 25 punti.
Mercati asiatici ai massimi da 18 mesi
Oltre alla riforma fiscale, Trump ha provveduto a chiamare il presidente cinese Xi Jinping, con il quale ha convenuto di voler rafforzare i legami economici tra Cina e USA. Le piazze asiatiche hanno reagito con un rimbalzo notevole: il Nikkei, in particolare, segna un +2,5%.
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