Il momento che molti investitori aspettavano sembra finalmente arrivato. Con la Federal Reserve pronta a tagliare i tassi di interesse, si apre una nuova fase per i mercati e, soprattutto, per le strategie di portafoglio. Ma quali settori beneficiano di più e dove conviene puntare oggi? Scopriamolo.
La Fed pronta al primo taglio dei tassi
Domani, 18 settembre, dopo mesi di attesa, la Federal Reserve dovrebbe annunciare il primo taglio dei tassi dall’inizio del 2024. Le probabilità indicate dal Fed Watch Tool parlano chiaro:
- 96% di chance per un taglio di 25 punti base
- 4% di chance per un taglio di 50 punti base
Nonostante qualcuno spinga per una mossa più aggressiva, lo scenario più probabile resta quello di un taglio moderato, in linea con la strategia prudente della Fed.
Inflazione e lavoro: il doppio mandato della Fed
I dati mostrano che l’inflazione americana si è ormai raffreddata, passando da quasi il 10% di pochi anni fa a un range compreso tra 2,5% e 3%, vicino all’obiettivo del 2%.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dal mercato del lavoro:
- Disoccupazione in salita (dal 4% al 4,3% in un anno).
- Perdita di 13.000 posti a giugno.
- Crescita salariale in rallentamento, al 3,7% in agosto, minimo da oltre un anno.
Un mercato del lavoro debole significa consumi in contrazione e, di conseguenza, crescita economica più fragile.
Quali settori beneficiano dei tassi più bassi?
Quando la Federal Reserve avvia un ciclo di tagli, il primo effetto diretto è la riduzione del costo del capitale. Le imprese che devono finanziare espansioni, acquistare materie prime o sostenere grandi progetti si trovano improvvisamente in una posizione più favorevole. Per questo motivo, i tassi più bassi tendono a favorire in particolare tre aree chiave: real estate, small cap e settori ciclici legati ai consumi.
Real estate e REIT
Il comparto immobiliare è forse il più immediatamente sensibile. Gli investimenti in REIT (Real Estate Investment Trust) aumentano di attrattiva perché queste società, fortemente indebitate per natura, vedono migliorare i margini quando i tassi calano. Non è solo una questione di rendimenti: i mutui più accessibili riattivano la domanda di case, stimolando un effetto a catena che coinvolge costruttori, fornitori di materiali e società di ristrutturazione.
Titoli come VICI Properties (NYSE: VICI), con le sue proprietà di pregio sulla Las Vegas Strip, offrono rendimenti stabili grazie a contratti d’affitto solidi e a inquilini di qualità. Un altro esempio è Equinix (NASDAQ: EQIX), che opera nei data center, settore cruciale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione. Qui il taglio dei tassi diventa doppiamente importante: non solo riduce i costi di finanziamento, ma sostiene anche un settore in forte crescita strutturale.
Small cap e accesso al credito
Le small cap sono spesso aziende innovative e in crescita, ma più vulnerabili all’aumento dei tassi perché hanno bilanci meno robusti. Quando il costo del credito scende, trovano nuove risorse per espandersi, investire in R&D e migliorare la competitività. L’ETF iShares Small Cap (JJR) rappresenta un’opzione interessante per chi desidera esposizione a questa fascia di mercato senza dover selezionare singoli titoli. Storicamente, nei cicli di allentamento monetario, le small cap hanno sovraperformato le large cap, proprio per la maggiore leva sui tassi.
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Settori ciclici e consumi
Un altro segmento che tende a beneficiare è quello dei consumi discrezionali. Con mutui più leggeri e un costo del denaro ridotto, le famiglie aumentano la propensione alla spesa, favorendo aziende legate al retail, al turismo e all’intrattenimento. In parallelo, i settori industriali legati a costruzioni e materiali possono vivere una fase espansiva grazie alla ripresa degli investimenti immobiliari e infrastrutturali.
Strategia di portafoglio per investitori
In un contesto di tassi in calo, la gestione del portafoglio deve seguire due linee guida fondamentali: riequilibrio del rischio e posizionamento strategico.
Difendere i rendimenti senza rinunciare alla crescita
Con l’S&P 500 su valutazioni elevate, liquidare l’intero portafoglio sarebbe una scelta eccessivamente prudente, ma ignorare i rischi significherebbe esporsi a correzioni dolorose. La via di mezzo è ridurre gradualmente l’esposizione a titoli growth iper-valutati e aumentare la quota su settori difensivi. Questi ultimi, come sanità e utilities, tendono a garantire stabilità anche in scenari di volatilità.
Liquidità e opportunità future
Un altro punto spesso trascurato riguarda la gestione della liquidità. Con rendimenti in calo sui conti deposito e sugli strumenti a basso rischio, il flusso di capitale che si sposterà verso gli asset rischiosi sarà significativo. Avere una parte di portafoglio liquida permette di cogliere occasioni in caso di correzioni improvvise, che sono frequenti nelle prime fasi di inversione dei tassi.
Il quadro tecnico e le aspettative a breve
Nonostante l’ottimismo di medio periodo, i prossimi 30 giorni potrebbero essere turbolenti.
- S&P 500 ai massimi e con valutazioni elevate (23,5 volte gli utili, contro una media decennale di 19).
- Oro su nuovi record.
- Treasury in calo nei rendimenti, segno di maggiore domanda di sicurezza.
La prospettiva è di un possibile sell the news, con prese di profitto dopo l’annuncio della Fed. Tuttavia, sul medio periodo, la presenza di 7 trilioni di dollari parcheggiati in liquidità potrebbe alimentare un nuovo rally: anche solo una parte di queste risorse, se reinvestita in azioni, sarebbe in grado di spingere gli indici ancora più in alto entro la fine dell’anno.
Riflessioni finali
L’avvio di un ciclo di tagli dei tassi di interesse da parte della Fed rappresenta una svolta cruciale per i mercati. Se da un lato è possibile assistere a prese di profitto nell’immediato, dall’altro il contesto di medio periodo resta favorevole: 7 trilioni di dollari parcheggiati in liquidità sono potenzialmente pronti a fluire verso azioni, ETF e settori a più alto rendimento.
Gli investitori che sapranno mantenere una visione equilibrata — evitando eccessi di ottimismo ma senza cedere alla tentazione di abbandonare il mercato — avranno l’opportunità di beneficiare di questa fase storica.
La chiave è costruire un portafoglio bilanciato: dividendi solidi dai REIT, crescita dalle small cap, stabilità dai settori difensivi. In questo modo sarà possibile cavalcare le onde della volatilità di breve termine e, allo stesso tempo, posizionarsi in maniera ottimale per la seconda parte del ciclo economico.
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