3 Ottobre, 2025
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    Analisi dei mercatiLa sfida del Regno Unito vista da un investitore internazionale

    La sfida del Regno Unito vista da un investitore internazionale

    La nomina di Rishi Sunak a Primo Ministro del Regno Unito dovrebbe risolvere alcune delle criticità attuali del contesto politico britannico, ma non può cancellare la percezione che gli investitori internazionali hanno ora dell’area. Ai nostri occhi, infatti, non conta tanto chi risiede a Downing Street, ma cosa viene fatto.

    Fino alla presentazione del mini-budget, si riteneva che il Regno Unito fosse dotato di un quadro fiscale eccellente grazie all’Office of Budget Responsibility (OBR). I suoi report sono oggetto di attenta analisi e gli investitori internazionali hanno fiducia nel suo ruolo di monitoraggio delle regole fiscali del Regno Unito.

    Questo è stato uno dei motivi principali per cui gli investitori non hanno penalizzato il lento processo di consolidamento del bilancio del Regno Unito dopo la crisi finanziaria e ne hanno finanziato i perduranti deficit di bilancio e delle partite correnti. Ancora oggi il deficit “strutturale” del Regno Unito è superiore a quello di tutti i paesi del G7, escludendo quello degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti, però, emettono la valuta di riserva mondiale, il Regno Unito no.

    Questo è il punto centrale della credibilità: deve essere costruita meticolosamente, ma può essere persa in un attimo. Per ristabilire la propria credibilità, come minimo, il governo deve quindi correggere le sue tre mosse più dannose:

    1. esporre le casse pubbliche a tutti i potenziali costi al rialzo dei prezzi internazionali del gas;
    2. pianificare più di 250 miliardi di sterline di tagli fiscali per i prossimi cinque anni;
    3. evitare il controllo dell’OBR.

    Gli annunci fatti finora non sono stati in grado di recuperare tutto il terreno perso.

    Non è necessario che il governo abolisca i rimanenti aiuti sui prezzi del gas, né i restanti sgravi fiscali. Questi, però, devono essere sottoposti a una valutazione completa dei costi, definendo un piano per ripagarli in tempi rapidi. Il governo ha urgente bisogno di annunciare e rispettare nuove regole fiscali che chiudano il deficit strutturale di bilancio. Questo richiede una combinazione di aumenti delle tasse, minori tagli fiscali e un contenimento della spesa, che sia politicamente realistico.

    Questo è il prezzo che si paga sottoponendosi al giudizio esterno: gli investitori non possono più non guardare alle metriche sottostanti. Ed è questa la causa dei premi di rischio legati al tasso debitore del Regno Unito per il governo, le imprese e le famiglie. Una completa inversione di marcia potrebbe non essere sufficiente, ma per ora è comunque il minimo indispensabile.

    Commento a cura di Michael Michaelides, analista obbligazionario, Carmignac

    Il presente documento è pubblicato da Carmignac Gestion S.A., società di gestione del risparmio autorizzata dall’Autorità dei Mercati Finanziari (AMF) in Francia, e dalla sua controllata lussemburghese, Carmignac Gestion Luxembourg, S.A., società di gestione di fondi di investimento autorizzata dalla Commissioni di Vigilanza del Settore Finanziario (CSSF), ai sensi del paragrafo 15 della Legge lussemburghese del 17 dicembre 2010. “Carmignac” è un marchio depositato. “Risk Managers” uno slogan associato al marchio Carmignac. Il presente documento non costituisce una consulenza di investimento o di arbitraggio in titoli mobiliari, o in qualsiasi altro prodotto o servizio di gestione o investimento. Le informazioni e le opinioni contenute nel presente documento non tengono conto di circostanze individuali specifiche di ogni investitore, e non possono in nessun caso essere considerate come una consulenza giuridica, fiscale, o di investimento. Le informazioni ivi contenute possono essere parziali e sono soggette a cambiamenti senza preavviso. Il presente documento non può essere riprodotto, integralmente o parzialmente, senza previa autorizzazione.
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    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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