Superiore alle attese la creazione di posti di lavoro a giugno (creati 372 mila posti di lavoro). Il tasso di disoccupazione rimane invariato al 3,6%.
Dati superiori alle attese nel report di giugno sul mondo del lavoro. Riviste al ribasso le cifre dei mesi precedenti
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di giugno, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 372 mila nuovi posti di lavoro, dato migliore rispetto alle attese del consensus (+268k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione rimane invariato al 3,6% (aspettative al 3,6%).
Riviste fortemente al ribasso le cifre dei mesi scorsi (-74 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di aprile è stato rivisto al ribasso di 68 mila unità a +368k, quello di maggio di 6 mila unità a +384k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,2% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,3% m/m (consensus +0,3%). I salari sono saliti del 5,1% a/a (consensus +5%).
Lieve reazione del dollaro sui mercati valutari che si apprezza leggermente. Vendite sull’azionario
Le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano non cambiano le prospettive sull’economia americana. Molto buona la creazione dei posti di lavoro a giugno, poco inferiore rispetto al mese precedente e molto superiore alle attese. Tuttavia sono state riviste al ribasso le cifre dei mesi precedenti, soprattutto la creazione di posti di lavoro in aprile. Tasso di disoccupazione fermo al 3,6%.
I non farm payrolls non modificano le nostre aspettative sulle prossime mosse della Federal Reserve. La crescita dei posti di lavoro si conferma consistente e forte e, nonostante le revisioni al ribasso dei mesi precedenti, il mondo del lavoro americano è in grado di sostenere ulteriori strette monetarie.
Crediamo che nella prossima riunione del FOMC i banchieri centrali statunitensi decideranno di rialzare i tassi di interesse di 75 bps portandoli dall’1,50%-1,75% al nuovo range 2,25%-2,50%. Probabile un ulteriore divario tra le politiche monetarie delle banche centrali (FED e BCE) che porteranno il cambio eurodollaro sotto la parità in estate.
Commento sul mercato del lavoro statunitense (dati sui Non Farm Payroll) a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia.