Dati positivi sulla creazione di nuovi impieghi ma sale il tasso di disoccupazione. Delude anche la crescita dei salari e rimane ancora bassa la partecipazione alla forza lavoro. Vendite sul dollaro, nuovi record per gli indici azionari
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di giugno, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 850 mila nuovi posti di lavoro, dato migliore rispetto alle attese del consensus (+700k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione sale dal 5,8% al 5,9% (aspettative in discesa al 5,7%).
Riviste al rialzo nel complesso le cifre dei mesi scorsi (+15 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di aprile è stato rivisto al ribasso di 9 mila unità a +269k, quello di maggio al rialzo di 24 mila unità a +583k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 61,6% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio quando si attestava al 63,3%).
I salari medi salgono dello 0,3% m/m (consensus +0,4%). I salari sono saliti del 3,6% a/a (consensus +3,7%).
Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative (“temporary layoff”) sono rimasti a 1,8 milioni di unità. I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro si sono attestati a 3,2 milioni (1,9 milioni in più rispetto a febbraio 2020).
Vendite sul dollaro sui mercati valutari, indici azionari in rialzo
C’era tantissima attesa per le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano per cercare di prevedere le prossime mosse della Federal Reserve.
I dati sul fronte occupazionale statunitense sono stati molto contrastati. Molto superiore alle attese la creazione di nuovi impieghi ma hanno deluso le altre cifre del report sul lavoro USA. Il tasso di disoccupazione è salito contro le aspettative della vigilia e il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto molto al di sotto rispetto ai livelli pre-pandemici.
Il mercato dopo una certa volatilità iniziale ha reagito con acquisti sull’azionario e vendite sul dollaro sulla convinzione che il recupero dei livelli pre-pandemici per il mondo del lavoro sarà molto graduale e gli obiettivi prefissati dalla FED sono ancora lontani dall’essere raggiunti. Crediamo, quindi, che anche nel prossimo meeting della FED del 27/28 luglio il presidente del Federal Reserve System Jerome Powell lascerà le strategie monetarie invariate con gli acquisti nel piano di Quantitative Easing fermi a 120 miliardi di dollari mensili, nonostante le dichiarazioni di alcuni banchieri centrali del FOMC (come il presidente della FED di Dallas, Kaplan, che predicavano misure meno dovish già da subito). Ancora per un po’ di tempo Powell potrà mantenere la politica monetaria ultra-accomodante a sostegno dell’economia americana e dei mercati azionari.
Crediamo, tuttavia, che presto la FED inizierà il processo di normalizzazione della politica monetaria. Pensiamo che la FED possa annunciare l’inizio del processo di tapering nel forum di Jackson Hole (26-28 agosto) e dare i dettagli dell’operazione nel meeting del FOMC di settembre quando saranno comunicate anche le nuove proiezioni sulle principali variabili macro. Riteniamo che la FED interverrà prima annullando gli acquisti di MBS (40 mld di dollari mensili) e poi nel corso del 2021/2022 riducendo gradualmente gli acquisti di Treasuries. Per il rialzo dei tassi d’interesse il sentiero è ancora lungo.
Commento di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.
Chi è IG
IG permette agli investitori di accedere alle opportunità di trading sui mercati finanziari tramite prodotti a leva. Con una forte attenzione all’innovazione e alla tecnologia, l’azienda pone le esigenze dei clienti al centro di tutto. La visione di IG è fornire la migliore esperienza di trading al mondo.
Da quando è stata fondata nel 1974 come prima società al mondo per i derivati finanziari, ha aperto primi servizi di trading online, la prima app di trading per iPhone, per prima ha portato i CFD in Italia nel 2006 e continua ad essere un broker leader, nonché il N°1 al mondo per i CFD*. Nel 2019, entra nel mondo dei certificati a livello europeo con i Turbo24 e agli Italian Certificate Awards 2020 vince il primo premio per l’innovazione.
IG fa parte dell’indice inglese FTSE 250, con uffici in tutta Europa (in Italia, a Milano), in Svizzera, Africa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Stati Uniti.
* Nei ricavi (forex escluso). Fonte: Bilancio pubblicato a Giugno 2020
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