I dati di marzo sorprendono negativamente: l’inflazione rimane ben sopra le attese, allontanando la possibilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nel breve termine. Questo il report a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
Inflazione persistente: un ostacolo per i tagli sui tassi
Il Bureau of Labor Statistics ha diffuso i dati sull’inflazione di marzo negli Stati Uniti, rivelando un quadro preoccupante: l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un rialzo del 3,5% su base annua, superando le previsioni degli analisti che si attestavano al 3,4% (rispetto al 3,2% di febbraio). Anche su base mensile il CPI ha mostrato un incremento del +0,4%, contro le attese del +0,3%. Non da meno, l’indice core (esclusi energetici e alimentari) ha raggiunto un +3,8% (contro il 3,7% previsto e il +3,8% di febbraio), con un aumento mensile dei prezzi core del +0,4%, superiore alle attese.
Questi dati evidenziano la persistenza di forti pressioni inflazionistiche, alimentando le preoccupazioni della Federal Reserve. Se da un lato il mercato del lavoro mostra una solida performance, dall’altro l’innalzamento dei prezzi rappresenta un ostacolo significativo per un eventuale taglio dei tassi di interesse nel breve periodo.
Le aspettative si spostano verso settembre
Alla luce di queste cifre, la possibilità di un intervento imminente da parte del FOMC (la commissione operativa della Federal Reserve) per un abbassamento dei tassi appare molto remota. Secondo gli analisti, lo scenario più probabile vede un rinvio del taglio al costo del denaro a settembre.
Questa cautela deriva principalmente dalla preoccupazione per un ritorno dell’inflazione. Al momento, le condizioni non sembrano adatte a un cambio di rotta da parte della Fed, che preferisce attendere un quadro più chiaro e stabile prima di modificare le proprie politiche monetarie.
Reazioni contrastanti sui mercati finanziari
I mercati finanziari hanno reagito con forza ai dati sull’inflazione, che contrastano con le aspettative di un taglio dei tassi tra giugno e luglio. Gli indici azionari USA hanno subito un ribasso superiore al punto percentuale, mentre il dollaro ha guadagnato terreno contro le principali divise internazionali, con il cambio eurodollaro sceso fino a 1,0765.
Cosa aspettarsi in futuro
L’andamento dell’inflazione rimane un fattore chiave per le prospettive future dell’economia statunitense. Se le pressioni inflazionistiche dovessero persistere, la Fed potrebbe essere costretta a ritardare ulteriormente il taglio dei tassi, con possibili ripercussioni negative sulla crescita economica.
In questo scenario, gli investitori dovranno monitorare attentamente le comunicazioni della Fed e i dati economici in arrivo per valutare l’evoluzione della situazione e prendere decisioni informate.
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.
Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito “IG”). Il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti.
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