Dati deboli sulla creazione di posti di lavoro ma scende notevolmente il tasso di disoccupazione. Bene la crescita dei salari rimane ancora bassa la partecipazione alla forza lavoro. Vendite sul dollaro, acquisti a Wall Street.
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di maggio, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 559 mila nuovi posti di lavoro, dato peggiore rispetto alle attese del consensus (+650k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione scende dal 6,1% al 5,8% (aspettative al 5,9%).
Riviste al rialzo nel complesso le cifre dei mesi scorsi (+27 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di marzo è stato rivisto al rialzo di 15 mila unità a +785k, quello di aprile al rialzo di 12 mila unità a +278k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 61,6% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio quando si attestava al 63,3%).
I salari medi salgono dello 0,5% m/m (consensus +0,2%). I salari sono saliti del 2% a/a (consensus +1,6%).
Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative (“temporary layoff”) sono scesi a 1,8 milioni di unità. I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro sono pari a 3,2 milioni (1,9 milioni in più rispetto a febbraio 2020).
Vendite sul dollaro sui mercati valutari, forte volatilità sull’obbligazionario, indici azionari in rialzo
C’era tantissima attesa per le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano (NFP). Dopo le dichiarazioni di molti membri del FOMC (per ultimo Patrick Harker presidente della FED di Philadelphia) il mercato stava scontando cifre molto robuste sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel mese di maggio dopo un deludente dato di aprile. I dati sul fronte occupazionale statunitense invece sono stati molto contrastati. Hanno deluso la creazione di nuovi impieghi sotto le attese e il tasso di partecipazione alla forza lavoro, che rimane molto al di sotto rispetto ai livelli pre-pandemici. Gli aspetti positivi arrivano dalla discesa del tasso di disoccupazione e dalla crescita dei salari.
Il mercato, dopo una certa volatilità, ha reagito con acquisti sull’azionario e vendite sul dollaro, guidato dalla convinzione che il recupero dei livelli pre-pandemici per il mondo del lavoro sarà molto graduale e gli obiettivi della FED non sono ancora raggiunti. Questo porta a pensare che nel prossimo meeting della FED del 15/16 giugno il presidente del Federal Reserve System Jerome Powell lascerà le strategie monetarie invariate, con gli acquisti nel piano di Quantitative Easing fermi a 120 miliardi di dollari mensili.
La nostra view è meno certa rispetto a quella degli investitori. Crediamo che ci siano ancora possibilità che la FED possa iniziare il processo di tapering molto presto (in estate), con possibile annuncio nella prossima riunione o in quella di Jackson Hole (12-16 luglio). Molto importante sarà quindi il prossimo dato sull’andamento dei prezzi al consumo che sarà pubblicato giovedì 10 giugno.
Commento di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.
Chi è IG
IG permette agli investitori di accedere alle opportunità di trading sui mercati finanziari tramite prodotti a leva. Con una forte attenzione all’innovazione e alla tecnologia, l’azienda pone le esigenze dei clienti al centro di tutto. La visione di IG è fornire la migliore esperienza di trading al mondo.
Da quando è stata fondata nel 1974 come prima società al mondo per i derivati finanziari, ha aperto primi servizi di trading online, la prima app di trading per iPhone, per prima ha portato i CFD in Italia nel 2006 e continua ad essere un broker leader, nonché il N°1 al mondo per i CFD*. Nel 2019, entra nel mondo dei certificati a livello europeo con i Turbo24 e agli Italian Certificate Awards 2020 vince il primo premio per l’innovazione.
IG fa parte dell’indice inglese FTSE 250, con uffici in tutta Europa (in Italia, a Milano), in Svizzera, Africa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Stati Uniti.
* Nei ricavi (forex escluso). Fonte: Bilancio pubblicato a Giugno 2020
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