Come da previsioni la presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, nella conferenza stampa della FOMC di ieri, ha annunciato l’attesissimo rialzo dei tassi di interesse USA di un quarto di punto portando il costo del denaro allo 0,75-1% . Nell’era Yellen questo è il terzo aumento dei tassi di interesse, prima di ieri, l’ultimo è stato a dicembre 2016.
La decisione NON è stata unanime presa a fronte di un’economia americana che si rafforza, con il tasso di disoccupazione al 4,7% e un’inflazione a febbraio salita del 2,7% su base annua.
La presidente della Fed ha inoltre fatto intendere che nel corso dell’anno ci saranno altri due rialzi. Gli investitori si attendevano notizie “migliori” in quanto le previsioni erano per tre o addirittura quattro nel corso del 2017.
Le reazioni nei mercati finanziari non si sono fatte attendere con l’indice del dollaro, Dollar Index, crollato in pochi minuti da 101,34 punti base a 100,30. Questa mattina l’indice del dollaro si trova in prossimità dei 104 punti base in rialzo dai minimi di ieri.
Con un dollaro debole, ne approfitta l’Euro che vola in poche ore fino a quota 1,0750 sul dollaro, sui massimi delle ultime 6 settimane. In rialzo anche le materie prime con l’Oro che supera quota 1.228 dollari l’oncia dai 1.200 prima della Fed, e il Petrolio, con i prezzi che superano i 49,50 dollari per barile.
Per capire cosa potrà accadere nel breve/medio periodo, ci affidiamo all’analisi grafica, indicando i livelli di prezzi importanti di alcuni degli asset più trattati.
Euro recupera sul Dollaro riportandosi sui massimi delle ultime 6 settimane
Nella giornata di ieri il cambio Euro/Dollaro ha aumentato il suo valore da 1,0607 USD a 1,0736; questa mattina l’euro ritraccia leggermente dai massimi di ieri portandosi a quota 1,07246.
Se la moneta unica dovesse continuare a salire e “rompere” il livello di resistenza a 1,0782 USD, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare zona 1,0829 e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1,0918 USD.
Se l’euro dovesse invece scendere sotto il supporto a 1,0668 USD, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1,0568 USD e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1,0532 USD.
Questo il grafico Euro/Dollaro in tempo reale
Impennata Oro, prezzi sopra quota 1.226 dollari l’oncia
Nella giornata di ieri il prezzo dell’oro dopo aver toccato i minimi a 1.200 dollari alla notizia della Fed ha messo a segno uno dei maggiori rialzi delle ultime settimane, portatosi in poche ore fino ai massimi a 1.228 dollari per oncia.
Questa mattina il metallo prezioso si torva in prossimità dei 1.226 dollari, se il prezzo dovesse continuare a salire e rompere il livello di resistenza a 1.228 dollari, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare i 1.238 dollari e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1.255 dollari l’oncia.
Se il prezzo dell’oro dovesse invece scendere sotto al supporto a 1.204 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1.190 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1.182 dollari l’oncia.
Questo il grafico dell’Oro in tempo reale
Il Petrolio corre verso i 50 dollari per barile
Stamattina il mercato del petrolio ha aperto le contrattazioni in rialzo dopo l’impennata di ieri nel post Fed.
Il prezzo del Petrolio negli ultimi minuti si trova in prossimità dei 49,50 dollari per barile; se il prezzo continua a salire rompendo la resistenza a 49,87 dollari, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare zona 50,10 dollari e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 50,60 dollari per barile.
Se il prezzo del petrolio dovesse invece scendere sotto il supporto a 49,10 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 48,50 dollari e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 48,20 dollari per barile.
Questo il grafico del Petrolio in tempo reale
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