L’Inflazione Usa rallenta ad ottobre, al 7,7% in un anno

L’inflazione rallenta negli Stati Uniti ad ottobre al 7,7%, inferiore alle previsioni. Ora i mercati guardano con interesse le prossime mosse della Fed.

L’inflazione è rallentata negli Stati Uniti ad ottobre, al 7,7% in un anno contro l’8,2% di settembre, scendendo al livello più basso da gennaio 2022, segno che le misure prese dalla banca centrale (Fed) potrebbe iniziare a dare i suoi frutti.

I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati nettamente meno del previsto a ottobre, suggerendo che l’inflazione ha ora raggiunto il picco, il che potrebbe indurre la Federal Reserve a moderare il ritmo di aumento dei tassi di interesse, secondo le statistiche ufficiali mostrate giovedì.

E in un solo mese il rialzo dei prezzi al consumo è rimasto stabile, a +0,4%, come a settembre, secondo l’indice CPI, a cui fa riferimento, pubblicato giovedì dall’Assessorato al Lavoro. Il rallentamento è più forte del previsto, poiché gli analisti si aspettavano lo 0,6% in un mese e il 7,9% in un anno.

È la prima volta da febbraio che l’aumento dell’indice CPI è sceso al di sotto dell’8% in un anno dopo aver raggiunto il picco del 9,1% a giugno, stabilendo un record dal novembre 1981.

Il rialzo dell’indice CPI, al netto dei prodotti energetici e alimentari, noto come core inflation (“core CPI”), dal canto suo, ha rallentato molto di più, allo 0,3% in un mese, contro lo 0,6% di settembre, mentre il consenso prevedeva un aumento dello 0,5%.

In un anno, l’aumento del CPI core si attesta al 6,3% dopo un aumento del 6,6% a settembre e un consenso del +6,5%.

A Wall Street, i futures su indici stanno amplificando i loro guadagni dopo la pubblicazione dei nuovi dati, con l’indice S&P500 quotato in apertura del 3,25%, il Dow Jones del 2,41% e il Nasdaq del 4,38%. L’indice di volatilità CBOE .VIX è sceso al minimo di due mesi di 23,93 punti.

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