3 Ottobre, 2025
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    Analisi dei mercatiInflazione USA in calo: il mercato punta sui tagli della Fed

    Inflazione USA in calo: il mercato punta sui tagli della Fed

    Commento sull'inflazione USA, a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia

    Inflazione USA in calo: il mercato punta sui tagli della Fed

    Le nuove rilevazioni sull’inflazione statunitense di maggio hanno generato un notevole impatto sui mercati finanziari internazionali. Il quadro emerso è chiaro: le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti stanno rallentando, offrendo nuove prospettive sia per la Federal Reserve sia per chi investe in azioni e valuta. Le attese su possibili tagli ai tassi d’interesse nel secondo semestre del 2025 stanno diventando sempre più concrete, alimentando una dinamica che coinvolge direttamente l’andamento del dollaro, il posizionamento sui mercati azionari e le strategie dei portafogli globali.

    Questa fase è particolarmente delicata: gli operatori cercano segnali credibili per capire quando la banca centrale americana potrà iniziare ad allentare la propria politica monetaria. Allo stesso tempo, l’indebolimento del dollaro e le borse in rialzo testimoniano come il sentiment si stia rapidamente evolvendo.

    Questo commento sull’inflazione USA, curato da Filippo Diodovich di IG, esplora nei dettagli le implicazioni concrete di questo nuovo scenario, analizzando gli effetti sui tassi, sulla Fed e sui mercati.

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    CPI inferiore alle attese: inflazione USA sotto controllo

    L’indice dei prezzi al consumo (CPI USA) pubblicato dal Bureau of Labor Statistics ha sorpreso gli analisti: il dato annuale si è attestato al +2,4%, leggermente al di sotto delle previsioni (+2,5%). Su base mensile, la variazione è stata contenuta al +0,1%, contro l’atteso +0,2%. Ancor più significativo il dato core, che esclude alimentari ed energetici: +2,8% su base annua e solo +0,1% su base mensile, rispetto al +0,3% previsto.

    Il rallentamento del CPI rappresenta un segnale incoraggiante per chi monitora con attenzione l’andamento dell’inflazione USA e conferma che gli effetti restrittivi delle politiche monetarie attuate dalla Federal Reserve iniziano a farsi sentire sull’economia reale. Questo trend si allinea con una serie di altri indicatori, come il rallentamento della crescita dei salari e un leggero indebolimento del mercato del lavoro.

    Le mosse attese della Federal Reserve: pazienza strategica prima dei tagli

    Nonostante i dati sull’inflazione USA siano incoraggianti, la Federal Reserve non ha ancora dato segnali concreti di voler modificare a breve il proprio orientamento. Il mercato, però, sta già scontando un cambio di passo nella seconda parte dell’anno, con un primo taglio dei tassi d’interesse che potrebbe arrivare dopo settembre.

    Secondo le parole di Austan Goolsbee, Presidente della Fed di Chicago, sarà necessario attendere che si chiariscano i contorni delle dispute commerciali e l’impatto reale dei dazi prima di procedere con modifiche ai tassi. L’approccio resta quindi cauto, ma la traiettoria attesa è ormai tracciata. Il messaggio che arriva ai mercati è chiaro: il ciclo restrittivo è vicino al termine, e i primi tagli potrebbero concretizzarsi nel quarto trimestre 2025.

    Chi cerca previsioni sulla politica monetaria della Federal Reserve dovrà quindi osservare con attenzione l’evoluzione di tre fattori chiave: inflazione, crescita del PIL e tasso di disoccupazione.

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    Dollaro debole e borse in rialzo: la reazione immediata dei mercati

    La risposta dei mercati ai nuovi dati sull’inflazione USA è stata netta. Il dollaro si è indebolito in modo marcato nei confronti delle principali valute, riflettendo l’aumento delle aspettative per un allentamento monetario da parte della Fed. Contestualmente, si è assistito a un forte recupero delle borse USA, guidato dai settori più sensibili ai tassi, come tecnologia, beni di consumo e real estate.

    Questa dinamica sta spingendo gli investitori a ripensare le proprie asset allocation: il rallentamento dell’inflazione e il cambio di prospettiva sulla Federal Reserve aprono spazi interessanti sia per le strategie azionarie a medio termine sia per la riconsiderazione di posizioni in valute emergenti o materie prime.

    IG: focus sull’evoluzione macroeconomica e opportunità per gli investitori

    Secondo Filippo Diodovich di IG Italia, l’attuale contesto offre numerose opportunità tattiche per chi è pronto ad agire con disciplina. La discesa dell’inflazione USA, unita all’atteggiamento attendista della Fed, consente di valutare nuove posizioni sia nel breve che nel lungo periodo, soprattutto nei settori che beneficiano di tassi in discesa. La chiave resta nel monitoraggio attivo dei dati macroeconomici e nella capacità di reagire tempestivamente ai segnali che emergono dai prossimi report.

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    Profilo dell’Analista

    Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).

    Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.

    Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito “IG”). Il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti.

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    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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