Il prossimo meeting del FOMC, previsto per il 6-7 maggio, si inserisce in uno scenario economico particolarmente complesso, caratterizzato da incertezze strutturali e pressioni incrociate sui due obiettivi fondamentali della Federal Reserve: stabilità dei prezzi e piena occupazione. In questo contesto, la banca centrale statunitense manterrà i tassi d’interesse invariati, proseguendo nell’approccio prudente che ha contraddistinto gli ultimi mesi, ma lasciando aperta la porta a un taglio entro l’estate, qualora il quadro occupazionale dovesse peggiorare.
Tassi d’interesse stabili: confermata la strategia di attesa
I mercati finanziari hanno già ampiamente scontato la decisione della Fed di lasciare il tasso sui Fed Funds nel range compreso tra 4,25% e 4,50%, proseguendo quella pausa iniziata a gennaio nel percorso di normalizzazione monetaria. La scelta riflette una strategia di massima prudenza da parte dell’istituto guidato da Jerome Powell, che preferisce osservare con attenzione le dinamiche di inflazione, disoccupazione e prodotto interno lordo prima di intervenire.
I mercati non si aspettano un taglio immediato
Secondo le proiezioni elaborate dal CME FedWatch Tool, la probabilità di un taglio dei tassi nella riunione di maggio è minima, attestandosi appena al 2%. Tuttavia, cresce l’aspettativa per un possibile intervento nel meeting di giugno, con una probabilità stimata intorno al 35%, segno che gli operatori stanno già valutando un eventuale deterioramento dei dati macro nei prossimi mesi.
Il linguaggio del comunicato FOMC: attesi segnali di cambiamento
Particolare attenzione sarà riservata alla scelta delle parole nel comunicato ufficiale della Fed. Potrebbe scomparire il riferimento al “ritmo solido” di crescita, lasciando spazio a una narrativa più prudente. Questo rappresenterebbe una conferma che l’economia americana sta mostrando segnali di raffreddamento, con rischi crescenti sia sul fronte dell’inflazione che su quello della tenuta occupazionale.
La Fed, coerentemente con la sua natura “data-dependent”, ribadirà la propria disponibilità ad agire solo se necessario, mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare un contesto macroeconomico in rapido cambiamento.
L’effetto dei nuovi dazi: inflazione in aumento e domanda in calo
Dallo scorso 2 aprile, con l’annuncio dei nuovi dazi reciproci da parte dell’amministrazione Trump, il quadro geopolitico e commerciale ha subito un’accelerazione. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno raggiunto livelli critici, al punto che molti osservatori parlano apertamente di un embargo commerciale di fatto, con tariffe superiori al 100%.
Al momento, l’impatto sull’economia reale resta contenuto. Tuttavia, ci si attende un progressivo aumento dei prezzi al consumo che, combinato a un potenziale rallentamento della domanda interna, potrebbe determinare uno scenario di stagflazione difficile da gestire.
Occupazione sotto osservazione: il vero ago della bilancia
I dati occupazionali di aprile mostrano ancora una discreta tenuta del mercato del lavoro, ma le prospettive sono in peggioramento. Le previsioni indicano un possibile calo significativo degli occupati nei prossimi mesi, con un tasso di disoccupazione che potrebbe superare la soglia del 5%.
Questo scenario rappresenta un campanello d’allarme per la Fed, che potrebbe decidere di intervenire con un taglio dei tassi già nel corso dell’estate, nel tentativo di prevenire una frenata più brusca dell’economia.
Le pressioni politiche: Powell nel mirino ma la Fed resta indipendente
Le recenti critiche del presidente Trump nei confronti di Jerome Powell non sembrano aver modificato gli equilibri interni alla Fed. È bene ricordare che le decisioni sono prese collegialmente dal FOMC, composto da 12 membri votanti, tra cui Powell, ma anche 7 governatori e 5 presidenti delle Fed regionali.
Le pressioni della Casa Bianca si concentrano più sulla direzione strategica della politica monetaria che sulla figura di Powell in sé. Tuttavia, nomi come Scott Bessent e Kevin Warsh sono emersi come possibili alternative capaci di rassicurare il presidente, almeno per il momento.
La linea dell’attuale board sembra chiara: sostenere l’occupazione, anche a costo di tollerare un’inflazione sopra i target nel breve periodo.
La Fed resta vigile, ma non interverrà prima dell’estate
La riunione di maggio confermerà il posizionamento pragmatico e flessibile della Federal Reserve. La banca centrale continuerà a monitorare attentamente ogni evoluzione, pronta ad agire in caso di peggioramento evidente. Ma al momento, un taglio dei tassi prima di giugno appare improbabile, vista la necessità di mantenere le aspettative d’inflazione ancorate e gestire un equilibrio precario tra crescita, prezzi e occupazione.
Profilo dell’Analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.
Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito “IG”). Il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti.
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