3 Ottobre, 2025
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    Analisi dei mercatiLa BCE accelera il ritmo. Quali conseguenze per l'obbligazionario?

    La BCE accelera il ritmo. Quali conseguenze per l’obbligazionario?

    In un contesto di incertezza sull’aumento dei tassi da parte della BCE, è difficile orientarsi tra le possibili esposizioni obbligazionarie. I commenti più restrittivi della Presidente della BCE Lagarde suggeriscono che la banca centrale sia pronta ad adottare ulteriori misure per affrontare l’inflazione elevata e crescente. In questo contesto, riteniamo che sia prudente per gli investitori obbligazionari ridurre il rischio di duration concentrandosi su esposizioni con scadenze più brevi e di tipo investment grade.

    Concentrarsi sulle esposizioni a breve scadenza, investment grade, data l’incertezza dei tassi

    La BCE ha aumentato i tassi di 75 punti base e la Presidente Lagarde ha espresso una valutazione tipicamente da falco sulle prospettive di inflazione. I rendimenti obbligazionari sono saliti e la curva si è appiattita, in quanto la parte anteriore sta scontando una BCE più attiva. Tuttavia, l’euro è riuscito a guadagnare poca trazione da queste aspettative di rialzo dei tassi.

    La BCE deve mantenere un atteggiamento restrittivo per ridurre le aspettative di inflazione. Inoltre, nonostante l’entità dei rialzi, i tassi sono ancora solo allo 0,75%, mentre l’inflazione per il 2022 è prevista all’8,1%, per poi scendere al 5,5%, ancora ben al di sopra dell’obiettivo, nel 2023.

    Sebbene l’attenzione sia chiaramente rivolta all’inflazione, la crescita sta rallentando: le rilevazioni dei PMI di luglio sono state tutti inferiori a 50, segnalando una potenziale contrazione. Ciò potrebbe rendere cauti alcuni dei membri più accomodanti della BCE su quanto aumentare i tassi. Dopotutto, se la domanda aggregata sta già rallentando, c’è meno necessità di premere con forza il freno monetario. Inoltre, gran parte dell’impulso inflazionistico deriva dai prezzi dell’energia; tuttavia, l’UE sta mettendo in atto misure per controllare i prezzi o almeno per ridurne l’impatto su consumatori e imprese.

    L’incertezza sull’esatto livello dei tassi rimane elevata e rende difficile la scelta di esposizioni obbligazionarie. Attualmente il mercato si aspetta a termine tassi appena al di sotto del 2,5% entro la metà del 2023 ma, dati i bassi livelli di convinzione sull’entità dell’aumento dei tassi, è giustificata la cautela nell’esposizione alla duration. La situazione continua a essere interessante da diversi punti di vista:

    • Con la BCE nel bel mezzo del suo ciclo di rialzo, guidato da un’inflazione elevata e in crescita, è prudente ridurre il rischio attraverso strategie di bassa duration. Detto questo, il mercato prezza un considerevole inasprimento nella parte anteriore della curva, che dovrebbe offrire una certa protezione alle obbligazioni a più breve scadenza. La BCE sembra voler accelerare la stretta e potrebbe fare marcia indietro se emergessero segnali più significativi di rallentamento.
    • Gli spread creditizi più ampi prezzano già un rallentamento dell’economia. Lo spread rispetto ai governativi dell’indice Bloomberg Euro Corporate 0-3 anni è tornato nell’intervallo visto l’ultima volta tra il 2008 e il 2012. È inoltre evidente che il credito investment grade ha subito un riprezzamento più significativo rispetto a quello non investment grade, in parte come conseguenza della cessazione degli acquisti di titoli investment grade da parte della BCE. Ciononostante, l’high yield rimane molto più vulnerabile a una recessione nell’area dell’euro rispetto alle obbligazioni investment grade.
    • Vi è qualche segnale di deterioramento dei rating, ma non è ancora significativo. Per l’Europa occidentale, il rapporto upgrade/downgrade per gli emittenti investment grade è stato superiore a uno durante tutti e tre i trimestri del 2022 per le agenzie di rating S&P e Fitch. Tuttavia, per Moody’s è sceso a 0,5 nel terzo trimestre, segnalando un numero doppio di declassamenti rispetto agli upgrade.
    • Il rendimento atteso dell’indice Bloomberg 0-3 Year Euro Corporate è vicino al 2,5%. Sebbene gli investitori abbiano la tendenza ad accumulare liquidità in questo tipo di contesto, il tasso pagato sulla liquidità overnight sarà probabilmente inferiore a 70 pb anche dopo l’ultimo aumento dei tassi della BCE.

    I mesi di luglio e agosto hanno visto il ritorno degli investitori agli ETF sul credito investment grade. I flussi per gli ETF UCITS sono stati dominati dalle strategie ESG: la regolamentazione e il cambiamento delle preferenze degli investitori sono i fattori che determinano questa tendenza, ma l’attenzione all’ESG può anche contribuire a ridurre la volatilità.

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    A cura di Francesco Lomartire, Responsabile SPDR ETFs per il Sud Europa

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    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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