Prosegue la corsa all’Oro e agli investimenti rifugio a causa dalle preoccupazioni di un potenziale conflitto nucleare tra USA e Corea del Nord.
Il prezzo dell’Oro è “schizzato” nelle ultime ore sui massimi sopra quota 1.293 dollari l’oncia dopo un rialzo di 90 dollari nelle ultime quattro settimane. Il trend rialzista è confermato dai principali indicatori di analisi tecnica e se le previsioni saranno confermate, presto vedremo tornare il prezzo dell’Oro sopra ai 1.300 dollari l’oncia.
A favorire il rialzo del metallo prezioso, oltre ai conflitti tra USA e Corea del Nord, sono i verbali dell’ultimo vertice della FOMC da cui è emerso che i policymaker stanno tenendo d’occhio il recente indebolimento dell’inflazione e potrebbero rinviare l’aumento dei tassi.
Le previsioni degli analisti indicano un futuro ancor più roseo per l’Oro, con i prezzi destinati a raggiungere i 1.400 dollari l’oncia entro la fine dell’anno. Il rialzo del prezzo del metallo prezioso sarà dovuto dalle tensioni fra Corea del Nord e USA e della domanda dei maggiori consumatori mondiali. Lo conferma la domanda per i lingotti d’oro in Cina, il più grande mercato mondiale nel commercio di metalli preziosi, aumentata più della metà nei primi sei mesi dell’anno, mentre il consumo globale di oro è salito di almeno il 10%.
Questo il grafico dell’Oro degli ultimi mesi
Analisi grafica e livelli operativi del mercato dell’ORO
Nel momento in cui scriviamo l’ORO si trova a 1.293,66 dollari l’oncia in rialzo dello 0,45%.
Se i prezzi dovessero continuare a salire e rompere il livello di resistenza a 1.296 dollari, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare i 1.302 dollari e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1.328 dollari l’oncia.
Se il metallo prezioso dovesse invece scendere rompendo il supporto a 1.284 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1.271 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1.245 dollari l’oncia.
Questo il grafico dell’Oro in tempo reale
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