Non si arresta l’euforia dietro al mondo delle criptovalute, sopratutto verso il Bitcoin i cui prezzi sono “schizzati” sui massimi storici nelle serata di ieri.
Nell’ultima settimana le quotazioni del Bitcoin sono passate da circa 10.000 ai 17.000 dollari di ieri, senza dimenticare che ad inizio anno il prezzo non superava i 1.000 dollari.
Ma in questa lunga rincorsa non sono mancati degli ostacoli, più di una volta si è assistito a crolli superiori al 20% ma altrettanto velocemente la criptovaluta ha saputo rialzarsi e registrate nuovi massimi. È successo anche oggi, quando i prezzi sono crollati dai massimi a 17.000 dollari fino a 14.000 in poche ore.
Questo, per quanto può essere una cosa positiva per gli investitori e gli i trader che fanno speculazione, non lo è di certo per il Bitcoin. Non è accettabile una volatilità del genere se l’obbiettivo è quello di durare nel tempo. Gli effetti di questa volatilità estrema stanno danneggiando la criptovaluta, in primis il supporto dei Bitcoin come mezzo di pagamento è diventato insostenibile.
Proprio nelle ultime ore una delle piattaforma web per la distribuzione di contenuti digitali, Steam ha eliminato tra i sistemi di pagamento il Bitcoin. Il motivo è legato a tasse elevate e alla volatilità. Basti pensare che poco più di un anno fa una transazione comportava una tassa di 0.20 dollari, oggi ha un costo di 20 dollari. Non sorprende, quindi, che Valve abbia deciso di fare un passo indietro, dato che queste tassazioni non sono da loro controllate.
Tra pochi giorni di sarà il lancio del primo future legato al Bitcoin, ma già adesso le grandi banche degli Stati Uniti hanno avvisato le autorità di controllo che il sistema finanziario non è preparato ad affrontare nell’immediato questo è passaggio. Uno strumento troppo instabile e rischioso per i risparmiatori.
Che sia così tanto positiva la crescita del Bitcoin? I dubbi sono confermati…
Questo il grafico in tempo reale