Fare trading vuol dire fare speculazione, quindi assumersi rischi che, pur se diversi a seconda del mercato di riferimento, saranno tali da dover essere attentamente ponderati.
Non è pensabile fare trading sui mercati finanziari in ottica speculativa investendo l’intero capitale di cui si dispone, magari risparmiato faticosamente nel corso degli anni. Se ne utilizzerà una parte, destinando la rimanenza, la porzione più grande, a investimenti a rischio differenziato, che possano garantire la stabilità del portafoglio e la sua ripartizione in modo equilibrato.
Il rischio intrinseco in qualsiasi attività imprenditoriale, compreso il trading, è quello di perdere denaro. Del resto, anche aprire un negozio, acquistare titoli di Stato, comprare fondi di investimento comporta un rischio, più o meno elevato. Eppure, spesso si è portati a ritenere che comprare BOT e CCT non comporti alcun rischio. In realtà, ogni investimento andrebbe sempre valutato in un rapporto di rischio / rendimento potenziale, e posto in essere secondo tale ottica.
A prescindere dall’attività e dall’entità del rischio, un investimento di natura speculativa non andrebbe mai affrontato con il denaro necessario per vivere, bensì con denaro di cui ci si possa privare senza che il tenore di vita della propria famiglia ne debba risentire.
Il trading spaventa chi non lo conosce, eppure se molti sono spaventati ad avvicinarsi a questo mondo, lo sono molto meno quando si tratta di consegnare il proprio denaro ad altri per farselo gestire. Il mondo è pieno di consulenti, esperti, promotori finanziari, molti dei quali costretti per contratto a piazzare i prodotti della società o della banca per cui lavorano, salvo investire i capitali personali in modo diverso.
Una relazione fornita da una delle realtà più importanti in Europa, per quanto riguarda la formazione nel trading su materie prime, presente anche in Italia, rivela che oltre il 40% dei propri studenti è formato da professionisti, da operatori del settore, compresi i direttori di banche di rilevanza nazionale, che raccolgono denaro dalla propria clientela in cambio di interessi irrisori (nell’ordine dello zero virgola). Tali capitali vengono poi investiti in prodotti finanziari a leva con profitti a due cifre, a volte pure a tre. Tutto ciò in maniera assolutamente legale.
Non c’è dubbio che fare soldi utilizzando quelli degli altri sia uno dei sistemi più efficaci per arricchirsi, e che tale sia il segreto di buona parte dei milionari in circolazione.
Forse è giunto il momento di imparare a usare una di queste strategie, piuttosto che consegnare i propri soldi a chi farà la stessa cosa riconoscendo solo le briciole.
Dai fondi di investimento ai titoli azionari, dalle obbligazioni ai libretti di risparmio, dai titoli di stato alle famigerate obbligazioni subordinate: quanti conoscono esattamente il prodotto finanziario in cui stanno investendo i propri risparmi? Quanti si prendono la briga di leggere il prospetto informativo, di fare una ricerca sul web, di spingere la propria analisi al di là dei consigli interessati dello sportellista di turno o dell’amico saccente? Pochi. Troppo pochi.
Nel nostro Paese la cultura finanziaria è una grave carenza del sistema formativo scolastico. L’unico concetto finanziario che viene passato all’interno delle scuole di ogni ordine e grado è quello del salvadanaio, dell’accumulo, di quello che un giorno si tradurrà in un conto corrente, o al più in un conto deposito. A meno di frequentare facoltà universitarie a indirizzo economico-finanziario, non vi è ad oggi pressoché alcuna speranza circa il fatto che uno studente possa contare su una formazione finanziaria che, una volta adulto, gli consenta di gestire il proprio denaro in prima persona, traendone benefici che vadano oltre lo zero virgola.
Da questo punto di vista, il trading se ben fatto, rappresenta una straordinaria prerogativa per far fruttare il proprio denaro, o almeno una parte di esso: quella di non dover dipendere dalle decisioni e dalle prestazioni di altri. Fare trading in prima persona vuol dire gestire direttamente i propri soldi senza intermediari, eccezione fatta per il broker, che tuttavia rappresenta solo il mezzo con cui raggiungere i mercati di riferimento.
Allora perché non accrescere la propria formazione di trading? Ebook, libri sul trading, corsi, video formativi, su internet si possono trovare numerose fonti di formazione, alcune gratuite ed altre no. Distinguere la qualità di questi prodotti non è semplice e proprio per questo abbiamo voluto raggruppare i migliori libri sul trading ed ebook sul trading in alcuni post dedicati che puoi vedere qui di seguito: