Nessun cambio di strategie monetarie da parte della BCE, serve tempo per valutare effetti della guerra in Ucraina. C’è tanta cautela per i membri della BCE da cui non ci si attende una modifica alle politiche monetarie in essere. Tanta flessibilità nei prossimi mesi per un possibile intervento da falco, dopo aver valutato con particolare attenzione gli effetti dell’invasione russa in Ucraina su crescita e pressioni inflazionistiche
Le nostre aspettative sul meeting della BCE sono cambiate radicalmente nelle ultime due settimane. L’invasione russa dell’Ucraina ha aumentato l’incertezza degli addetti ai lavori sugli scenari economici complicando ulteriormente la situazione per i banchieri centrali del Governing Council della BCE. Fino a due settimane ci appariva estremamente probabile che il Consiglio Direttivo potesse rivedere il posizionamento ultra-accomodante dell’istituto centrale per fronteggiare le crescenti pressioni inflazionistiche. Ora le nostre attese sono fissate su una conferma delle strategie monetarie in essere (tassi di interesse e piani di acquisto di asset invariati).
Crediamo che la BCE nel primo meeting in tempi di guerra nel Vecchio Continente non possa permettersi di cambiare politica monetaria, mettendo a rischio la stabilità finanziaria dell’area euro, non conoscendo ancora gli effetti negativi della guerra in Ucraina sulla crescita economica.
Sicuramente il governatore della BCE, Christine Largarde, confermerà la possibilità di intervenire per modificare le strategie monetarie in caso di necessità. Nel dilemma tra stabilità finanziaria e pressioni inflazionistiche crediamo che i banchieri centrali europei sceglieranno la prima opzione mantenendo un ampio spazio per poter intervenire in seguito. La via per una normalizzazione della politica monetaria sarà ancora molto lunga. Tuttavia la divergenza tra la politica monetaria della BCE e quella delle altre banche centrali (BoE e Federal Reserve) sarà sempre più ampia e porterà delle conseguenze soprattutto sul mercato valutario con un probabile deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro.
Commento di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.