Mercati col fiato sospeso in attesa della conferenza stampa di Trump

Sui mercati finanziari l’incertezza frena il sentimento positivo che ha prevalso negli ultimi giorni. Gli operatori attendono con molta attenzione la conferenza stampa del presidente Donald Trump sulla Cina. Nella giornata di ieri, il semplice annuncio di questa conferenza aveva mandato in rosso Wall Street, cosa aspettarsi quindi oggi?

C’è molta incertezza su quello che dirà Trump; i mercati temono che il presidente degli Stati Uniti possa annunciare delle nuove sanzioni o misure punitive contro la Cina, mossa che spingerebbe al ribasso Wall Street e le altre principali indici azionari.

Trump non ha digerito la nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta a Hong Kong, che mette a repentaglio l’autonomia dell’ex colonia britannica, anche dal punto di vista finanziario. Secondo quanto rileva Cnbc, da settimane l’amministrazione Trump ha aumentato le pressioni su Pechino, a cominciare dal presunto insabbiamento dei primi casi di coronavirus, per i quali il presidente americano ha pubblicamente incolpato la Cina. La colpa non si limita soltanto per aver diffuso il virus, ma anche per la gravità con cui la pandemia ha colpito gli Stati Uniti.

Altre potenziali questioni di cui potrebbe parlare durante conferenza stampa sono la disputa della frontiera tra Cina e India, per la cui soluzione Trump si è offerto di fare da mediatore, e le eventuali decisioni di Trump in merito al trattamento della minoranza etnica Uighur da parte della Cina.

In attesa della conferenza stampa di Trump le borse europee hanno chiuso in territorio negativo, in questo momento è negativo anche l’indice S&P500. Sul fronte dei cambi il Dollari Index è leggermente negativo, mentre il cambio Eur/Usd continua la sua marcia rialzista che gli ha permesso di superare quota 1,110. Sulle materie prime, l’oro segna un rialzo di ben 1,42% con i prezzi che hanno raggiunto e superato quota 1.738 dollari per oncia. Il metallo prezioso è sostenuto dalla fase di incertezza e dalla debolezza del dollaro USA e questo potrebbe spingere i prezzi verso i nuovi massimi annuali sopra quota 1.788 dollari.

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