La Gran Bretagna vota a favore dell’uscita dall’Unione Europea. Il referendum sulla Brexit si chiude con la vittoria dei “Leave” con il 51,9% contro i 48,1% dei Remain. Le previsioni e i sondaggi fino a ieri erano tutt’altri, tanto che le borse europee nella giornata di ieri hanno registrato grandi rialzi.
Quell’euforia si è spenta nella notte e confermata questa mattina con i risultati ufficiali del voto. È Independence Day, il giorno nel quale il Regno Unito si avvia ad una nuova strada ma nello stesso tempo affonda i sogni degli investitori.
I mercati finanziari hanno reagito nel peggiore dei modi con crolli a doppia cifra percentuale. E’ in corso un vero terremoto finanziario che colpisce tutto e tutti; investitori e trader oggi si sono svegliati con grosse perdite e alcuni anche con il conto in rosso.
La Gran Bretagna fuori dalla Ue trascina con se il sogno di tanti trader, sopratutto per chi non ha saputo ascoltare le raccomandazioni dei giorni precedenti. Nei giorni precedenti avevamo fatto di tutto per mettere in guardia dei possibili rischi, anche con messaggi del tipo:
Brexit – Le perdite possono superare il deposito
Con lo sguardo verso i mercati finanziari si salvano solamente i beni rifugio, tutti gli altri asset sono stati messi al tappeto.
Mercati finanziari il giorno dopo la Brexit
Chi soffre maggiormente del risultato del voto sono soprattutto le valute con la sterlina che dopo un avvio iniziale trionfante sulla scia dei sondaggi (volata ai massimi dal 2015, sfiorando gli 1,50 dollari), è crollata nella notte man mano che arrivavano i dati del vantaggio del “leave”, segnando un calo del 5% sul dollaro e arrivando a sfiorare 1,33: un crollo che ha superato quello del 1985.
Debole anche l’euro che segue in negativo l’uscita dall’Ue di Londra: la moneta unica scende sotto quota 1,10 (in calo del 3,7%) e a 111,5 contro lo yen, altra moneta rifugio in questi momenti.
Gli investitori puntano sui beni rifugio
In una situazione cosi “drammatica” guadagnano terreno i beni rifugio con l’oro preso d’assalto dagli investitori.
Il metallo prezioso vola sui massimi raggiungendo quota 1.351 dollari l’oncia per poi riportarsi a 1.310 nelle ultime ore.
Dalla giornata di ieri con le quotazioni a 1.251 dollari, il rally è stato da record, un rialzo di ben 100 dollari in poche ore che ha dato gioie (chi aveva posizioni Long) e dolori (chi aveva posizioni Short).
Uno sguardo allo Spread
Brusche oscillazioni degli spread dopo l’ufficializzazione della Brexit. Il differenziale tra Btp e Bund è schizzato fino a 191 punti base per poi ripiegare sotto quota 170 a 165 punti. Il divario tra i decennali di Spagna e Germania ha sfiorato i 200 punti base e ora si è ridotto a 173 punti.
Brexit e Piazza Affari
Duro colpo
L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea ha causato un terremoto sulle borse di tutto il mondo. Gli azionisti sono stati spiazzati dalla “sicura” vittoria dei Remain.
L’indice della Borsa Italiana questa mattina crolla di oltre 11 punti percentuale. Colpito sopratutto il comparto bancario con alcuni titoli che cedono oltre il 20%
Questa la fotografia di Piazza Affari negli ultimi minuti