Non si placano le tensioni sui mercati. Occhi puntati su Oro, Petrolio ed Euro

Ancora una fumata nera tra le delegazioni di Russia e Ucraina nel terzo incontro terminato ieri sera, nel quale si è discusso principalmente di corridoi umanitari. E’ previsto comunque prossimamente un quarto incontro, e questo è già qualcosa a cui aggrapparsi, in un momento tanto delicato. Ma niente di che sul fronte di un eventuale cessate il fuoco, che il mercato aspetta con trepidazione.

I mercati sono e restano molto tesi, specie oro, petrolio ed Euro, i tre asset che in queste ultime sedute sono stati altamente volatili e direzionali. L’oro, dopo i massimi di 2.002 dollari, è sceso ieri fino a 1.961, oltre 40 dollari per poi ritornare a ridosso della resistenza e del massimo precedente. Prospettive ancora di rialzo in assenza di notizie rassicuranti sul fronte geopolitico. Il petrolio è andato a chiudere il gap da 128 a 115 ma poi in serata è tornato a salire verso quota 120. L’Euro, dopo aver sofferto per l’intera seduta europea, ed aver toccato un minimo a 1.0805 ha recuperato oltre i 100 pips per poi chiudere intorno a 1.0890 anche se poi ha ripiegato in area 1.0860, attorno a cui ha oscillato per l’intera seduta asiatica. Anche per la moneta unica vale il medesimo discorso legato alle notizie che arrivano dall’Ucraina, e senza buone news in tal senso, la discesa della moneta unica non sembra terminata anche se l’entità del ribasso, in assenza di correzioni, pare eccessiva e forse necessita di qualche correzione.

Dalla Bce nessun accenno al tasso di cambio, almeno per il momento. La novità è che il Governo tedesco ha chiaramente fatto capire di non poter rinunciare al petrolio russo, in assenza di altre forme di approvvigionamento e quindi non può permettersi di rinunciarvi. Una prima spaccatura del fronte occidentale che, su ordine statunitense, pretendeva un taglio netto dell’import di gas dalla Russia. A questo punto, vedremo se l’Europa riuscirà a giocare quel ruolo che tanti si attendono, ovvero, non supino di fronte ad ogni richiesta statunitense ma invece mediatore tra le due parti, dato che i rapporti con la Russia sono sempre stati essenziali e non solo a livello commerciale.

Da un punto di vista degli andamenti e delle price action, ieri abbiamo notato la discesa della sterlina, che contro dollaro da 1.3230 della mattina è scesa quasi 130 pips alimentando la ripresa di EurGbp che dai minimi di giornata a 0.8225 è tornata a ridosso di 0.8300 e tutto questo nonostante la estrema debolezza generale della moneta unica. Si tratta di un primo movimento che sta creando divergenza significative sul cross, con possibilità di rottura di 0.8300 e ritorno verso livelli superiori come 0.8410 15 e 0.8475 85 area, possibili obiettivi di medio termine.

Sugli altri cross della moneta unica segnaliamo dei rimbalzi significativi, tra EurCad, EurAud ed EurNzd, per effetto dei movimenti di EurUsd in parte, ma specie di AudUsd e NzdUsd che hanno corretto decisamente i guadagni precedenti e per la risalita di UsdCad che ha alimentato la ripresa anche di EurCad. Le correlazioni all’interno del mercato stanno nuovamente cambiando e da dollaro centrico siamo entrati in una fase di correlazione specifica Euro, il che significa che l’Euro è il protagonista in negativo, che scivola contro dollaro mentre le altre coppie di cambi originali si sono mossi anche in controtendenza recuperando poi solo in un secondo momento il legame con l’EurUsd. Ora che la moneta unica ha rallentato la discesa, sono gli altri dollari a recuperare il terreno perduto e anche UsdJpy è tornato a salire e non è lontano dalla resistenza chiave, posta a 115.85 90 , che se violata, potrebbe portarci a 116.30 50, livello chiave di medio termine.

Sul fronte dati oggi avremo la pubblicazione della terza stima del Pil del quarto trimestre 2021 di Eurozona, atteso a +3.9% su base annua e +2.2% su base trimestrale. Nel pomeriggio bilancia commerciale Canada e Usa, attese la prima invariata vicino allo zero e la seconda in deciso peggioramento alla impressionante cifra di 87 miliardi di dollari nel solo mese di gennaio, rispetto ad un dato precedente che si era fermato a -80.7 miliardi di dollari.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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