E’ ancora la politica monetaria della Fed l’argomento centrale sui mercati. Nella conferenza stampa della passata settimana Janet Yellen non ha sciolto i dubbi inerenti al possibile rialzo dei tassi lasciando aperta la porta per una prima mossa da parte della Banca americana già nella prossima riunione di metà dicembre.
Sul fronte operativo il dollaro si è conseguentemente rafforzato, con il cambio fra l’euro e dollaro sceso in settimana ai minimi da luglio sotto quota 1,10 per poi risalire leggermente dopo i deludenti dati macroeconomici statunitensi di venerdì.
Ottava estremamente positiva per la sterlina inglese che ha messo a segno un interessante rally, riportandosi sopra 1,54 nei confronti del dollaro ed oltre quota 1,40 sull’euro.
Le parole della Yellen non hanno aiutato Toro, sceso ai minimi da un mene a ridosso dì quota 1,140, mentre il petrolio ha guadagnato terreno, superando i 46 dollari al barile (contratto Wti con scadenza dicembre 2015).
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Fra gli appuntamenti in calendario economico di questa settimana troviamo Pmi cinese (l’indice dei direttore acquisti, rilasciato in apertura di ottava), seguito dai dati dei principali paesi reattivi agli acquisti del settore manifatturiero.
Da segnalare anche nella giornata di giovedì il rapporto trimestrale sull’inflazione britannico, seguito dall’annuncio del tasso di interesse della Bank of England (atteso ancora invariato alto 0,50%).
Venerdì arriveranno invece nuovi dati dagli Stati Uniti, fra cui le buste paga del settore non agricolo (i cosiddetti nonfarm payrolls nella dicitura inglese) ed il tasso di disoccupazione, che potranno senz’altro influenzare le prossime scelte di politica monetaria della Federai Reserve.