Sono passati dieci giorni dal referendum svizzero e le aspettative sul mercato dell’oro non sono state come quelle sperate. L’esito negativo era dato come probabile, infatti gli elettori elvetici hanno infatti respinto in massa il referendum che obbligava la Banca Centrale Svizzera a detenere una parte del proprio patrimonio in riserve auree, definito come una vera e propria misura per invitare gli speculatori a ostacolare il riavvio dell’economia svizzera.
Il referendum svizzero è cosi passato in silenzio e l’attesa “esplosione” delle quotazioni dell’oro non è avvenuta. I prezzi dell’oro sono rimasti pressoché invariati e dopo oltre una settimana dal voto nulla o quasi è cambiato.
Se tutti scommettevano su una impennata delle quotazioni, oggi sono rimasti delusi anche se nel breve periodo l’oro sembra essere trascinato al rialzo da altre determinanti probabilmente più incisive…
Questo il grafico dell’oro degli ultimi 121 mesi. Si nota la tendenza rialzista in atto in questi ultimi giorni.
In seguito l’intervista a Carlo Alberto De Casa, analista di ActivTrades, che esamina per La Stampa l’andamento delle quotazioni auree nelle ultime settimane, soffermandosi sul referendum svizzero del 30 Novembre e sulle possibili conseguenze sui mercati.
Rimane costante la nostra analisi del mercato dell’oro, continua a seguirci le nostre analisi per rimanere aggiornato sulle evoluzioni del mercato.