Nel precedente articolo abbiamo confrontato i rendimenti dei conti deposito. Il risultato è stato che i conti deposito meno famosi sono più convenienti, ma prima di scegliere è necessario seguire alcuni consigli per evitare brutte sorprese.
Scegliere un conto deposito meno famoso, può essere si conveniente ma il consiglio è sempre meglio verificare se la banca è in regola con le autorizzazioni della Banca d’Italia.
Cominciamo col dire che i conti di deposito, come i conti correnti, sono coperti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi fino a 100mila euro.
Esistono poi le autorizzazioni e i controlli istituzionali. Un istituto per operare in Italia deve essere autorizzato dalla Banca d’Italia. Ogni operatore è sottoposto alla vigilanza di via Nazionale e comunque in caso di fallimento e messa in liquidazione, interviene il Fondo di garanzia.
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Tuttavia se si vuol limitare l’eventuale rischio, il consiglio migliore è quello di spacchettare l’investimento: investire piccoli tagli scegliendo vincoli temporali diversi e magari accendendo depositi su banche diverse, scegliendo tra quelle che si accollano l’imposta di bollo. Meglio evitare di vincolare la giacenza con lo stesso istituto, ma diversificando i vincoli. In questo modo si ha la possibilità di avere a disposizione liquidità con maggiore facilità.
Dal primo gennaio 2013 l’imposta di bollo sui conti di deposito sale dall’attuale 0,1% allo 0,15%. Resta il limite minimo di 34,20 euro annui mentre il tetto massimo di 1.200 euro verrà abolito. A conti fatti quindi fino a 34.200 euro investiti, si continuerà a pagare sempre 34,20 euro.
Diverse banche continuano a esentare i loro clienti dal pagamento dell’imposta di bollo, questo perché gli istituti stanno cercando di frenare la fuga dei risparmiatori. Precisiamo che nel caso ci sia una modifica del contratto e la banca chieda il pagamento del bollo, il risparmiatore ha tempo 60 giorni per recedere dal contratto senza spese e alle condizioni originarie del contratto e quindi senza che gli venga addebitato il bollo.
L’alternativa ai conti deposito, che godono di una crescita di interesse, sono gli strumenti di risparmio postale, libretti e buoni postali, che a parità di garanzie, non sono previste imposte di bollo e i rendimenti sono molto buoni specie sul lungo periodo.