Mancano veramente pochi giorni alla scadenza del pagamento del primo acconto IMU e tra la maggioranza dei contribuenti italiani regna ancora molta confusione ed è facile commettere degli errori di calcolo.
Cerchiamo di fare chiarezza una volta per tutte su questa tassa tanto discussa.
Per prima cosa è necessario sapere che per il tassa dell’IMU è applicata sulla ‘abitazione principale, cioè quella dove si risiede e si ha dimora abituale.
Per conoscere la rendita dei propri beni immobili è possibile consultare il rogito d’acquisto oppure si può collegarsi al sito dell’Agenzia del Territorio, inserendo i dati catastali.
La rendita dell’immobile va aggiornata aggiungendo il 5%. Se la rendita è di 500 euro, il valore aggiornato sarà di 525 euro.
Ora a quest’ultimo valore va moltiplicato per 160 (abitazione e le sue pertinenze), che è il valore attribuito per calcolare la base imponibile dell’imposta.
Aggiornando i nostri calcoli, dobbiamo quindi moltiplicare 525 per 160 e otteniamo 84.000 euro.
A questo risultato ora vanno applicate le aliquote indicate nel Decreto. Per la prima rata sarà dello 0,4% per le abitazioni principali e 0.76% per quelle diverse. Queste aliquote subiranno delle variazioni per il saldo di dicembre quando i comuni decideranno quale applicare.
Ora andiamo ad applicare l’aliquota del 0,4% come abitazione principale otteniamo l’imposta “lorda” pari a 336 euro (84.000 x 0.4%).
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Come l’abitazione principale è prevista una detrazione di €200 sulla imposta calcolata lorda, che porta i nostri conti a 336 – 200 uguale a 136 euro.
Inoltre è prevista una detrazione aggiuntiva di 50 euro per ogni figlio che risiede stabilmente nella abitazione.
Se quindi facciamo l’esempio con un figlio che rientra in queste caratteristiche, l’importo finale dell’IMU sarà 136 – 50 uguale a 86 euro.
Ora non ci resta che scegliere se pagare l’acconto in 2 o 3 rate (quest’ultima scelta riservata alla sola abitazione principale).
Si prende quindi l’imposta calcolata in precedenza e la si divide per due o tre, ottenendo così l’importo dell’acconto da versare a giugno.
Per il pagamento dell’acconto è previsto solamente attraverso il modello F24. Per la compilazione ci si può far aiutare dal commercialista oppure seguendo queste informazioni:
– indicare il codice del Comune – disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate
– andrà barrata la casella “acc” (acconto) e il tipo di rateizzazione scelta: 0101 oppure 0102 (due o tre rate).
– per ogni rigo si deve indicare un immobile. Se il box è pertinenza dell’abitazione principale, ma con un suo identificativo catastale, andrà indicato a parte su un rigo successivo a quello della casa.
Ogni proprietario dovrà compilare e pagare tramite utilizzando F24, anche nel caso di coniugi in comunione di beni. I calcoli visti prima, compresi quelli per le agevolazioni, andranno quindi rapportati alla percentuale di possesso dell’immobile.
Se l’abitazione è cointestata al 50%, anche gli importi che si dovranno versare dovranno essere divisi al 50%.
Il pagamento si può effettuare presso gli Uffici Postali, Banche o gli sportelli dell’Agenzia di riscossione.Sperando di aver fatto chiarezza sui calcoli e le modalità di compilazione, speriamo solo di non aver brutte sorprese nella rate di dicembre.
Fonte: Simutuo