Il giorno (non) tanto atteso è arrivato. Oggi primo luglio, la tassazione tassazione sulle rendite finanziarie passa dai precedenti 20% al 26%.
Un duro colpo per la maggior parte degli investitori che, oltre a far fatica a guadagnare in borsa o ricevere quei bassi interessi offerti dalle diverse forme di risparmio, oggi devono fare i conti con un nuovo aumento della tassazione sui profitti ottenuti.
Abbiamo già affrontato l’argomento nell’articolo “Rendite finanziarie; si ritorna a mettere le mani nelle tasche degli investitori” dove avevamo fatto i conti in tasca ai piccoli risparmiatori e all’effetto di questo cambiamento sulle rendite finanziarie.
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Il problema oggi si trasferisce anche sulle banche in quanto, il cambiamento della aliquota, è estremamente complicata per le banche che devono informare i loro clienti alla possibilità di affrancare le plusvalenze maturate sugli strumenti finanziari sul conto titoli alla data del 30 giugno.
C’è infatti la possibilità per gli investitori di assicurarsi la tassazione al 20% pagando una imposta sostitutiva sulla plusvalenza latente ai valori di borsa del 30 giugno. In questo modo solo i proventi realizzati dal primo luglio saranno tassati al 26%.
Vi consigliamo di contattare il proprio intermediario o banca per spiegare nel dettaglio le diverse possibilità in quanto sono tante.
Ci sono anche da considerare le minusvalenze non ancora utilizzate sul proprio dossier titoli, che possono essere utilizzate per ridurre il valore della plusvalenza latente da tassare al 20%, richiedendo questa informazione alla propria banca.
Quello che è da fare, e in maniera veloce, è di rendere effettiva la procedura di affrancamento che prevede la messa a disposizione dell’intermediario a versare le imposte sulle plusvalenze latenti.
Cosa cambia nel dettaglio da oggi primo luglio?
L’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie di 6 punti percentuali toccherà i conti bancari, i guadagni ottenuti dagli investitori con le azioni, le obbligazioni, i fondi comuni, conti deposito e alcune categorie di polizze sulla vita.
Rimangono esclusi dall’aumento i titoli di stato e i buoni fruttiferi postali, che conserveranno l’aliquota ridotta del 12,5%.