Viviamo, sui mercati, giornate interlocutorie, con movimenti che paiono ancorati all’interno delle aree che si sono create nelle ultime 5, 6 sedute. Ieri ci aspettavamo un proseguimento della correzione della sterlina, dopo gli ottimi dati sull’occupazione e specie dopo i dati sull’inflazione che hanno visto quest’ultima aumentare ad aprile del 9% su base annua in Uk, il livello più alto dal 1982. Prezzi trascinati soprattutto da elettricità, gas, carburanti, ma anche dal prezzo delle abitazioni e dei servizi pubblici. Aumenti generalizzati anche per ristoranti, cibo e bevande alcoliche. Ed invece la valuta britannica ha perso terreno tornando sotto quota 1.2400 dopo aver sfiorato 1.2500.
La Boe, di fronte ai dati usciti, si trova quindi di fronte alla necessità di alzare il costo del denaro, così come la Fed, ma a differenza di quest’ultima, i banchieri del Regno Unito sembrano maggiormente preoccupati di un possibile rallentamento economico che sfoci poi in recessione, mentre dalle autorità monetarie Usa filtra maggiore ottimismo sulla congiuntura. Si spiega così, almeno in parte, la debolezza del Cable che dopo l’impennata di martedì, è tornata a ridosso di 1.2340 50 area.
Anche l’EurUsd è tornato sotto 1.0500, anche se pare consolidare meglio della valuta britannica nonostante dati sull’inflazione che nell’Eurozona, sono usciti in linea con le attese al 7.4% su base annua. Tra i vari movimenti dobbiamo segnalare, il ribasso di UsdJpy che ieri in serata ha toccato quota 128.00 perdendo oltre 130 pips rispetto ai livelli di inizio sessione europea, anche se poi nella notte, durante la seduta asiatica, ha recuperato metà della discesa. Chiusure di posizioni sui cross AudJpy, Eurjpy e GbpJpy le principali ragioni del movimento di ieri avvenuto proprio in concomitanza con dati giapponesi negativi sul Pil anche se migliori delle aspettative.
I mercati azionari, nella notte, hanno perso terreno, sulla scia delle chiusure ampiamente negative dei listini Usa, ancora spaventate dalle dichiarazioni dei banchieri centrali Usa che alimentano continuamente discorsi su molteplici rialzi del costo del denaro prossimamente.
In Australia sono usciti i dati sulla disoccupazione, scesa al 3.9%, il più basso livello di sempre e con un tasso di partecipazione di forza lavoro al 66.3%. Nessuna rilevante variazione però sul tasso di cambio che resta in fase di lenta accumulazione in un periodo di forza estrema di dollaro Usa.
Il dollar index, dopo che aveva rotto al rialzo 103.80 e dopo aver fatto registrare i massimi a 104.90, ha corretto fino a 103.10 ed ora sembra di nuovo voler attaccare i massimi. Vedremo se vi riuscirà oppure se formerà una iniziale fase di distribuzione a massimi decrescenti. La sensazione che abbiamo e lo andiamo ripetendo da tempo, è che le banche centrali sono a conoscenza e consapevoli del fatto che il rialzo dei tassi porterà il mondo alla recessione, ma devono perseguire nel rialzo dei tassi per avere poi strumenti per affrontarla, altrimenti rimarrebbero senza tools con conseguenze potenzialmente significative. E non possono permetterselo.
Oggi, poche le novità sul fronte dati, a parte i jobless claims Usa e i dati sul mercato immobiliare canadese. Siamo ancora dell’idea che non vi siano grandi motivazioni per vedere un dollaro scendere ora, perché solo i dati Usa in rallentamento potrebbero esserne una delle cause scatenanti. L’altra sarebbe la pace, ma anche su quel fronte sembra di essere ancora lontani.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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