La situazione di Cipro continua a spaventare gli investitori di tutta Europa.
La decisione è quella di applicare un prelievo forzoso sui conti correnti in cambio degli aiuti economici dell’Esm, il fondo europeo Salva Stati.
Bruxelles è disposta a prestare 10 miliardi di euro alle banche a condizione che i ciprioti versino un “contributo” di 7 miliardi. Nel mirino i conti correnti: fino a 100.000 euro verrà applicato un prelievo del 6,75%, percentuale che sale al 9,99% su giacenze che superano il tetto dei 100.000 euro.
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Nel paese regna ancora il caos. In una settimana sono espatriati 4,5 miliardi di euro, cifra che sale a 20 miliardi se consideriamo i soldi portati oltre frontiera dall’inizio dell’anno.
I ciprioti hanno letteralmente preso d’assalto bancomat e sportelli bancari tanto che il governo ha imposto la chiusura agli istituti di credito. Non solo. La norma che fa scattare il prelievo forzoso. varata dall’esecutivo guidato da Nikos Anastasiades, prevede che l’una tantum venga applicata anche nel caso di chiusura del conto o di trasferimento all’estero della liquidità.
Come si è arrivati a tutto questo?
Da un lato la tassazione agevolata per le imprese e dall’altro lato la gestione allegra dei conti pubblici. Questo ha portato lo Stato di Cipro sull’orlo del crac. Ora a pagare gli errori fatti ci devono pensare i correntisti…